La vitamina D è da sempre essenziale per l’essere umano, ma fino a qualche anno erano in pochi ad interessarsi alle sue funzioni.
A farlo erano soprattutto le donne in menopausa, visto il ruolo cruciale rivestito nel benessere delle ossa e dunque nella prevenzione dell’osteoporosi.
Tuttavia è tornata prepotentemente alla ribalta nell’ultimo anno e mezzo, a causa della diffusione del Covid-19 e della pandemia che ne è derivata.
Questo perché la vitamina D pare essere coinvolta anche nel corretto funzionamento del sistema immunitario contro microrganismi patogeni.
La diffusione di notizie relative a questa capacità ha trovato campo fertile proprio nel momento in cui tutti stavamo lottando contro un virus.
È così che è aumentata esponenzialmente la richiesta di integratori e la ricerca di alimenti e prodotti in grado di aumentarne la concentrazione.
Gran parte della popolazione infatti è carente di questa vitamina, affatto semplice da accumulare nell’organismo.
Dove trovarla
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La principale fonte di vitamina D è l’esposizione alla luce solare.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità durante i mesi di maggior illuminazione, da marzo a settembre, dovrebbe essere piuttosto semplice fare scorta di vitamina D.
Nonostante questo ci sono alcuni fattori che possono influire su questo meccanismo di trasformazione, messo a dura prova invece dai mesi invernali.
Un altro modo di integrare vitamina D è attraverso l’alimentazione.
Ne sono particolarmente ricchi i funghi, il fegato, i tuorli d’uovo ed alcuni tipi di pesce (salmone, sardine, aringhe, sgombri).
Infine si può assumere tramite appositi integratori alimentari, che però non hanno proprietà curative.
Diversamente si comportano i farmaci a base di vitamina D che però richiedono la prescrizione di un medico competente dopo attente valutazioni ed esami.
Integrare vitamina D è fondamentale ma occhio alle pericolose interazioni con questi farmaci
Coloro che assumono determinate tipologie di farmaci, però, devono prestare attenzione ad assumere vitamina D.
I farmaci “suscettibili” di pericolose interazioni sono quelli:
- per il cuore, in particolare quelli che contengono digitale. Il rischio è quello di un’alterazione del ritmo cardiaco a causa della possibile sovrapproduzione di calcio;
- per la pressione, soprattutto quelli a base di diltiazem e verapamil possono veder ridotta la loro efficacia;
- per la psoriasi;
- diuretici, in particolare quelli a base di tiazide. Questi hanno come possibile effetto una ridotta capacità di eliminazione del calcio tramite le urine.
Una contemporanea assunzione di vitamina D potrebbe condurre ad un eccesso di calcio nel sangue.
Dunque, integrare vitamina D è fondamentale ma occhio alle pericolose interazioni con questi farmaci.
È importante non esitare a rivolgersi al proprio medico di famiglia prima di intraprendere in autonomia un percorso di integrazione di questa vitamina.
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