Partendo dal presupposto che Facebook e Instagram sono collegati, anche le loro linee guida sono connesse. Pertanto, sono molte le affinità fra i due social network, in termini di principi e attuazione degli stessi. Parlando di Instagram, ecco alcune cose che è vietato pubblicare.
Vi sono infatti delle differenze che derivano dalla diversa natura che ha Facebook rispetto a Instagram. Infatti, quest’ultimo è più specializzato in immagini, foto e video. Analizzando le linee guida di Instagram, si può notare, come l’approccio sia simile a Facebook.
Le differenze sono la semplicità e la natura del social, maggiormente orientata alle immagini. Quindi basta capire cosa non accetta Facebook per comprendere cosa è vietato pubblicare su Instagram. Partiamo da immagini che rappresentano nudità o violenza.
Non sono ammesse, infatti, foto di nudo nemmeno di tipo artistico. Sono invece concesse le foto di nudo in un contesto di allattamento o parto e momenti successivi al parto.
No alle immagini violente e alla compravendita fasulla di like e followers
Indice dei contenuti
Come detto, riguardo a Instagram, ecco alcune cose che è vietato pubblicare. Non sono ammesse neanche le immagini violente anche se con l’eccezione di immagini a scopo informativo o di sensibilizzazione. In questo caso è bene indicare con una didascalia per avvisare che i video o le immagini hanno un contenuto forte.
La ragione di questi divieti è legata al fatto che avendo un pubblico eterogeno, Instagram non vuole escludere nessuno. Vengono compresi anche gli utenti che si possono vedere lesa la propria sensibilità con immagini di nudo o di violenza.
Altre cose per cui Instagram vieta la pubblicazione, sono i contenuti volti ad indurre, promuovere o incoraggiare richieste di recensioni e valutazioni di utenti falsi. Il motivo è la gestione trasparente della compravendita dei like e dei followers.
Sono condannati anche contenuti tendenti al bullismo e le fake news
Altra cosa che Instagram vieta sono i contenuti e i commenti di bullismo volti ad umiliare o mettere in imbarazzo le singole persone. Sono anche vietate le minacce definite come hate speech per cui le linee guida rimandano direttamente a quelle di Facebook. Infine, c’è qualcosa anche dedicato alla disinformazione.
Solitamente Instagram non è un social che prevede qualcosa di specifico per quest’argomento. Nonostante ciò però, da quando è iniziata la pandemia, ha installato pannelli informativi che rimandano a notizie ufficiali sul tema del Covid-19.
Inoltre, è da febbraio che vengono rimossi post falsi o fakenews sul tema. Attenzione quindi perché pubblicare questi contenuti comporterebbe la cancellazione degli stessi e, nel peggiore dei casi, verrà disattivato l’account.