Insieme ai 3 giorni retribuiti ai familiari del titolare Legge 104 spettano questi permessi nel contratto lavorativo

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Assistere un parente che presenti un grado di handicap grave spesso significa dover conciliare con cura vita familiare e lavorativa. Le attenzioni che richiede una persona non in grado di svolgere atti di vita quotidiana in autonomia sono numerose e richiedono tempo. Per tale ragione la normativa garantisce alcune forme di tutela ai cosiddetti caregiver, ossia i familiari che si prendono cura della persona disabile.

In quest’ottica, abbiamo illustrato quali sono le agevolazioni alle quali essi possono accedere sul piano lavorativo ma anche fiscale. Un esempio è quello che interessa la detrazione di 2.100 euro per le spese di assistenza. Sul piano lavorativo è importante sapere che insieme ai 3 giorni retribuiti ai familiari che prestano assistenza potrebbe spettare anche un’ulteriore tutela.

Quali tutele sul lavoro hanno i caregiver

Attualmente nel nostro Paese sono moltissime le persone che si fanno carico dell’assistenza al familiare disabile operando in qualità di caregiver. L’articolo 1, comma 225, della Legge 205/2017 definisce cosa s’intende quando si parla di caregiver. Si tratta di fatto della persona che assiste e che si prende cura del familiare.

In ambito lavorativo e previdenziale si possono evidenziare alcune tutele dedicate al caregiver. Una di queste è ad esempio il congedo retribuito di 2 anni che si può riservare al coniuge o ad altri parenti in specifici casi. Proprio relativamente alla dimensione lavorativa, spesso si incontrano alcune difficoltà tra l’organizzazione degli orari per turni e l’assistenza del familiare.

Insieme ai 3 giorni retribuiti ai familiari del titolare Legge 104 spettano questi permessi nel contratto lavorativo

Il lavoratore che presta assistenza ad un familiare disabile ai sensi della Legge 104/92, può richiedere di essere sollevato dai turni di lavoro notturni. Questo è quanto prevede il decreto legislativo del 26 marzo 2001 n. 151 a norma dell’articolo 15 della Legge n. 53/2000.

I lavoratori con a carico una persona disabile ai sensi della Legge 104/92, non sono obbligati a prestare lavoro notturno. Questo è quanto avviene ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c, della Legge n. 903/1977 e successive modificazioni. Secondo quanto stabilisce la normativa, dunque, il lavoratore che si occupi di assistere il familiare in stato di bisogno, può richiedere tale esonero orario. Tale assistenza, come precisa la circolare INPS n. 90/2007, non deve necessariamente essere quotidiana, purché assuma i caratteri di sistematicità e adeguatezza alle effettive esigenze.

Per lavoro notturno s’intende un turno di almeno 7 ore consecutive che copra l’intervallo di tempo tra la mezzanotte e le cinque del mattino. Laddove l’occupazione del lavoratore caregiver preveda simili orari, egli potrebbe richiedere la tutela suddetta.

Approfondimento

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