INPS, Quota 100, pensione integrativa e riforma: come risolvere il problema prima che salti tutto? Sembra una bella ricetta, vero? INPS, Quota 100, pensione integrativa e riforma tutti insieme. Ma perché abbiamo detto che potrebbe essere un problema? E che vada risolto prima che scoppi tutto. Continuate a leggere per scoprirlo.
l’INPS è l’istituto nazionale che paga le pensioni di anzianità. Quota 100 è la riforma “made in Lega” che ha consentito di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi. La pensione integrativa è ormai indispensabile per integrare quella che riceveremo dallo Stato. Per riforma intendiamo la riforma delle pensioni. Indovinate un po’ qual è il trait d’union di tutti questi argomenti? Bravi, siete attenti. E’ proprio la pensione. O, per meglio dire, le pensioni. Pensioni che corrono un serio rischio. Cioè quelle di non essere pagate, se le cose continuano così. Dite che esageriamo? Noi pensiamo proprio di no.
INPS, Quota 100, pensione integrativa e riforma: come risolvere il problema prima che salti tutto?
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Il sistema pensionistico italiano è insostenibile. Lo Stato spende quasi il 25% di quanto incassa ogni anno solo per le retribuzioni pensionistiche. Cioè 1/4 delle entrate. Non vi sembra troppo? Nonostante questo, il rendimento medio della prima pensione post lavoro sarà del 30% inferiore all’ultimo stipendio. Perché? Perché ci sono troppi pensionati. Sia precoci che normali. Ed i soldi non bastano per tutti. E’ per questo che la riforma Dini cambiò il sistema da retributivo a contributivo. Ma i soldi continuano a non bastare. Ed ecco che entrano in scena le pensioni integrative. Che dovrebbero essere fatte di più. Mentre solo poco più del 10% dei lavoratori ne ha una.
Come risolvere il problema prima che salti tutto, quindi? Come affrontare la riforma pensionistica? Quota 100 morirà da sola nel 2021. Quindi non costituisce un problema. Poi, per prima cosa, la pensione integrativa dovrebbe diventare obbligatoria. Questo perché quel gap che abbiamo accennato ce l’avranno tutti. Ma proprio tutti. Ma siccome lo sanno solo in pochi, bisognerebbe che ci pensasse il legislatore. Obbligando il lavoratore a dotarsi di un’opportuna integrazione pensionistica. Poi il recupero dell’evasione fiscale dovrebbe essere indirizzato in massima parte proprio alle pensioni. Alzando le minime a livelli più decenti. Ma è ovvio che la lotta all’evasione fiscale deve diventare strutturale, sennò non otterremo niente.
O si fa così, o andiamo tutti a gambe all’aria. E noi, sinceramente, non lo vorremmo.