Incubo carte di credito, arrivano le maxi commissioni? Ci toccherà per forza usare l’Euro digitale (e addio privacy)

Incubo carte di credito, arrivano le maxi commissioni? Ci toccherà per forza usare l'Euro digitale (e addio privacy)

L’impatto dei Dazi di Trump potrebbe presto causare un nuovo, gigantesco problema: l’aumento delle commissioni per Visa, Mastercard e PayPal. L’alternativa proposta dalla UE (l’euro digitale) però, non piace. Almeno per ora.

Il prossimo 17 aprile la BCE potrebbe decidere di tagliare nuovamente i tassi di 25 punti base, per ovviare alle incertezze innescate dalla guerra commerciale. Alcuni esperti ritengono che a giugno si arriverà al tasso di deposito del 2% grazie a ulteriori tagli. L’inflazione, insomma, non è più la preoccupazione di Lagarde, che si è confessata “angosciata” per altre questioni come ad esempio l’impatto delle tariffe sulle piattaforme di pagamento statunitensi, che di fatto detengono il monopolio a livello globale.

Dazi Trump, cosa può succedere agli utenti Visa, Mastercard e PayPal

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non sta facendo mistero della sua “antipatia” verso l’Europa, che considera come una realtà approfittatrice che ha derubato gli States. Il suo sentimento potrebbe suggerirgli di aumentare la pressione e innescare maxi tariffe anche sulle piattaforme di pagamento, come i circuiti Visa e Mastercard. Questo, com’è facilmente intuibile, creerebbe un danno enorme all’economia europea, e Christine Lagarde lo ha già intuito. Sono 13 i Paesi europei che non hanno un’alternativa che potrebbe proteggere da questa eventualità, ed ecco che spunta l’idea di premere sull’acceleratore del progetto “euro digitale”.

Ottobre 2025, arriva l’euro digitale: saremo “costretti” ad adottarlo? Cosa dice la BCE

Ottobre 2025, arriva l'euro digitale: saremo "costretti" ad adottarlo? Cosa dice la BCE

Fino a qualche mese fa, la maggior parte dei cittadini europei non sapeva neanche cosa fosse l’euro digitale, e da alcuni sondaggi lanciati dalla Banca Centrale Europea era emerso uno scarso entusiasmo verso uno strumento di cui non si comprendeva la reale utilità. Ma adesso tutto è cambiato. L’idea dell’euro digitale nasce nel 2023, e nel frattempo sono state create le basi giuridiche e infrastrutturali, in modo da poterlo rendere operativo entro la fine del 2025.

L’8 aprile scorso, Piero Cipollone, Membro del Comitato esecutivo della BCE, è intervenuto  alla “Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo”. Nel suo discorso è apparsa molto chiara l’urgenza di passare a uno strumento europeo per i pagamenti digitali, indipendente dal resto del mondo; questo per proteggere la sovranità monetaria e l’autonomia strategica nelle transazioni quotidiane effettuate da privati e aziende.

Se non agiamo, non soltanto ci esporremo a rischi significativi, ma ci lasceremo sfuggire anche una grande opportunità

Ha dichiarato Cipollone, spiegando poi come sta procedendo il progetto dell’euro digitale ma non dichiarando quale sia questa “opportunità”, soprattutto per chi. In sostanza, si tratterebbe di un sistema digitale di pagamento non sostitutivo del contante ma a completamento di esso, utilizzabile anche off-line. La volontà di mantenere in circolazione il contante è dovuta al fatto che in caso di crisi si rivela uno strumento affidabile. E guarda caso strano, adesso le probabilità di attacchi informatici, guerre o catastrofi stanno aumentando di giorno in giorno. Nonostante il desiderio di combattere l’illegalità e le transazioni in nero, dunque, si ritiene che il cash dovrà comunque essere accessibile poiché assicura “inclusione finanziaria“.

Le criticità dell’euro digitale e le problematiche ancora da risolvere

Le criticità dell'euro digitale e le problematiche ancora da risolvere

C’è da chiedersi però se le banche, che negli ultimi anni stanno desertificando il territorio (almeno in Italia) togliendo filiali e ATM, vorranno fare marcia indietro. Forse la possibilità di perdere commissioni dall’uso di piattaforme non europee potrebbe convincere gli istituti bancari. Che, con l’introduzione dell’euro digitale, potrebbero trovarsi di fronte a fenomeni importanti di deflusso o di “bank-run”.

  • In sostanza, l’euro digitale potrebbe innescare spostamenti dalle banche commerciali riducendo così le capacità di finanziamento e dunque far crescere il costo del credito.
  • La facilità di spostamento di grandi quantità di denaro verso l’euro digitale potrebbe altresì innescare volatilità e incertezze nei Mercati, che si andrebbero ad aggiungere a quelle odierne.
  • La BCE stessa potrebbe non riuscire più a controllare l’inflazione.
  • Non mancano poi rischi sul fronte sicurezza e protezione dei dati, e alcuni esperti hanno sollevato dubbi circa la potenziale “sorveglianza finanziaria” e la possibile violazione della privacy degli utenti.

Ma i cittadini e le aziende, se il progetto andrà in porto a causa dei dazi, non potranno rifiutarsi di aderire alle nuove modalità di pagamento digitale. E chissà se è una prospettiva che porterà i vantaggi promessi.