Il vero investimento, spesso, consiste nell’evitare le spese. Precisamente il motivo per cui qualsiasi risparmiatore avveduto realizza un piccolo bilancio finanziario annuale registrando entrate ed uscite. È ciò che in genere fanno anche gli automobilisti quando provano a calcolare quanto gli costa possedere un’auto in un anno. E quando in autostrada vedono il prezzo del carburante superare i 2 € al litro, non possono che domandarsi quanto le accise incidano.
Il carburante italiano è tra i più cari d’Europa. E sfortunatamente le accise sono considerate una forma di tassazione indiretta molto importante per lo Stato. Colpiscono però tutti, indifferentemente dal reddito personale e dalla ricchezza generata. In un certo senso chi deve affrontare grosse trasferte perché lavora lontano da casa risulta il più colpito da questa imposta insidiosa che si ritrova nascosta nella cifra del distributore. È facile fare il calcolo di quanto sia la spesa complessiva. Incredibile quanto spendiamo all’anno per le accise dei carburanti, perché è una mazzata da centinaia di euro. Quasi pazzesco!
Cifre da capogiro
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Basta pensare che le accise incidono per circa il 40% sul costo complessivo della benzina e del diesel (cui aggiungere un altro 22% che viene versato per l’IVA). A salvarsi sono i proprietari delle auto GPL: in questo caso, infatti, la percentuale delle accise si riduce al 18% della spesa complessiva.
Al loro interno le accise nella storia hanno rappresentato quasi 20 forme di finanziamenti diversi: dalle recenti e comprensibili spese per disastri naturali ed alluvioni (come le ricostruzioni dei terremoti dell’Abruzzo o dell’Emilia, o le alluvioni della Liguria del 2011) fino ad altre ben più ardue da comprendere per il contribuente.
Arrivando però alla quantificazione della spesa, consideriamo come media quella di un automobilista che acquista 1000 litri di benzina all’anno (all’incirca 13.000 km su strade urbane). Si tratta di una (bassa) stima di circa 35 km al giorno, ovvero quanto potrebbe servire a molti cittadini per andare al lavoro.
Incredibile quanto spendiamo all’anno per le accise dei carburanti, perché è una mazzata da centinaia di euro
Il calcolo è presto fatto, considerando l’impiego di diesel ed un costo (come quello attuale) di circa 1,85 € al litro: si tratta di circa 728 €. Un piccolo patrimonio, che oltretutto non serve a retribuire il produttore, la catena di distribuzione, oppure il personale della pompa di benzina, ma la spese dello Stato. Non c’è nulla di male nel contribuire a sanità ed ospedali. Meno bello però è se questi contributi fossero un giorno appesantiti per finanziare spese meno fondamentali.
Celebre è il caso del finanziamento della crisi di Suez del 1956, oppure delle spese derivanti dell’aggressione italiana all’Etiopia nel 1935. Occorre però sottolineare che da qualche anno senso le accise non coprono più quelle singole voci di spesa. Nel costo della benzina, per fortuna, non stiamo più finanziando le imprese belliche del regime. Vero è però che nel tempo i governi si sono serviti delle accise per finanziare voci di spesa disparate che altrimenti non avrebbero avuto una copertura. Scorrendo la lista si scorge il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri nel 2004, oppure la spesa del Decreto Fare del 2012.
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