L’inflazione alle stelle del 2022 ha portato il mercato a chiedere maggiori rendimenti per investire i propri soldi. Un discorso che ha riguardato tutte le forme di investimento sul reddito fisso, sia i prodotti emessi dallo Stato che non.
Oggi i potenziali guadagni sui BTP sono saliti anche sulle brevi e medie durate, mentre fino al 2021 questi erano nulli o addirittura negativi. Lo stesso vale sul risparmio postale, i cui rendimenti sul libretto e sui buoni sono aumentati.
Il discorso non muta neanche se si passa ai conti deposito (CD), specialmente quelli vincolati. Nel biennio 2020-’21 questi prodotti sono stati ampiamente scelti dai risparmiatori perché quelli relativamente più convenienti nel Mondo del reddito fisso. Oggi vivono una certa competizione con i prodotti emessi dallo Stato, ma si difendono molto bene. Infatti è incredibile quanto si guadagna e quanto rendono oggi i migliori prodotti di questa categoria.
Il conto deposito è diverso dal conto corrente
Indice dei contenuti
Un primo errore da non commettere è quello di confondere il CD con il conto corrente. Vi sono c/c che prevedono anche la possibilità di aprire un CD sempre con lo stesso intermediario finanziario, ma non è una legge universale. Più in generale, il c/c è un strumento di pagamento, mentre il CD è un prodotto di investimento.
Sul mercato si incontrano CD liberi e vincolati, a seconda che l’emittente preveda o no la possibilità di chiudere anticipatamente il conto. A parità di durata, i più remunerativi sono quelli a vincolo.
Nella misura in cui l’emittente aderisce al FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), i depositi sono garantiti fino a 100mila euro. Ancora, di norma non prevedono costi di apertura, gestione e chiusura. Quanto al Fisco, la ritenuta sugli interessi è del 26% mentre l’imposta di bollo è del 2X1.000 sul capitale depositato.
È incredibile quanto si guadagna e quanto rendono oggi i migliori rapporti vincolati
Giusto a titolo di esempio, prendiamo adesso a riferimento alcuni CD vincolati diversi per scadenza e/o emittente. Vediamo in particolare quali sono gli attuali rendimenti, al netto delle eventuali condizioni previste dall’intermediario di turno.
Sulla durata a 12 mesi, Banca Aidexa e Conto Arancio di ING offrono il 2,50%, ossia l’1,85% netto (ma al lordo dell’imposta di bollo).
Passando ai vincoli a 2 anni si arriva al 3% di tasso lordo (effettivo 2,22%), sempre proposto da Banca Aidexa.
Il rendimento massimo resta pressoché lo stesso (3%) passando alle durate a 36 mesi. Tuttavia, questa volta è più nutrita la schiera degli intermediari che offrono questo rendimento annuo lordo sul prodotto a vincolo. Oltre a Banca Aidexa, infatti, incontriamo Banca CF+, Vivi Banca e il deposito Twist (Banca Valsabbina).
Infine eccoci alla durata più lunga da noi considerata, i 5 anni. Banca CF+ e Illimity propongono un tasso annuo lordo del 4% per 5 anni, ossia per tutta la durata del vincolo. Gli stessi intermediari propongono anche un deposito libero, svincolabile, sempre a 60 mesi. Ovviamente il tasso annuo lordo scende e passa al 3% nel caso di Illimity e al 3,25% per Banca CF+.
Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta in base al tempo, alle condizioni e al rendimento. Mettendo a frutto un discreto capitale si potrebbe anche partire ogni anno per un viaggio o una crociera grazie agli interessi maturati.