Ogni anno da quasi 30 anni lo Stato versa sul conto corrente di molti risparmiatori interessi pari al 9% del capitale investito. Essere tra questi fortunati risparmiatori non è difficile, basta avere in portafoglio uno specifico titolo di Stato, che può essere acquistato a partire da poco più di 1.000 euro.
L’ISTAT ha certificato che l’inflazione in Italia ha superato l’11% annuo. Un livello tanto elevato non si registrava dal 1984. Per tutti coloro che hanno dei risparmi, la sfida vera è proteggere il denaro dalla perdita cospicua di potere di acquisto. Per proteggere il capitale dall’inflazione si può puntare su un BTP con una cedola legata all’inflazione, che offre un rendimento che al momento dell’analisi è vicino al 10%.
Incredibile quant’è la cedola stratosferica che offre un BTP con scadenza nel 2023
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Anche un altro Buono del Tesoro poliennale ha una cedola stratosferica, pari al 9% annuo, il BTP con scadenza novembre del 2023 (Isin: IT0000366655). Questo titolo di Stato fu emesso nel lontanissimo 1993 con una durata trentennale. Allora l’inflazione era altrettanto elevata come oggi, ecco come si giustifica una cedola annua del 9%. Da 30 anni chi possiede questo titolo in portafoglio riceve dallo Stato sul conto 90 euro lordi ogni 1.000 euro nominali investiti nel BTP. Sarebbero 900 euro ogni 10.000 euro posseduti e un flusso di denaro di 9.000 euro lordi ogni 100.000 euro.
Oramai il BTP è giunto a scadenza, ma può essere acquistato ancora per un anno, perché sarà rimborsato nel novembre del 2023. Quindi chi volesse assicurarsi la sua ultima cedola (versata in due semi cedole semestrali) dovrebbe correre a comprarlo.
Quanto rende un BTP con una cedola del 9%
È incredibile quant’è la cedola stratosferica di questo BTP, purtroppo però il coupon non corrisponde al rendimento del titolo. Infatti occorre fare una precisazione, la cedola non è il rendimento finale del BTP. Chi acquistasse il titolo al momento dell’analisi lo pagherebbe 105,9 centesimi. Al momento del rimborso riceverebbe indietro 100 centesimi, quindi avrebbe una perdita in conto capitale di quasi 6 centesimi. La cedola andrà a compensare questa perdita, infatti il titolo a scadenza avrà un rendimento effettivo lordo del 2,5% circa.
Questo BTP ha due indubbi vantaggi. Ha una durata residua di circa 12 mesi, quindi è ideale per parcheggiare i soldi per un anno. Inoltre tra 6 mesi garantirà una cedola del 4,5%, quindi offre un flusso di denaro intermedio.
Strumenti alternativi sul mercato per investimenti a 12 mesi possono essere i Buoni Ordinari del Tesoro. Quello con scadenza a novembre del 2023 (Isin: IT0005518516) offre un rendimento lordo simile a quello del BTP 2023. In alternativa si può puntare sui conti di deposito, alcuni dei quali potrebbero avere rendimenti leggermente superiori. Ricordiamoci, però, che i guadagni sui titoli di Stato sono tassati al 12,5%, mentre quelli sui conti di deposito al 26%.