A volte pensiamo che uno debba morire perché sarebbe arrivata la sua ora, ma, in realtà, secondo il Ministero della Salute, 6 morti su 10 si possono evitare.
Come si usa dire? A tutto c’è rimedio, tranne alla morte. Come se fosse una fatalità alla quale siamo destinati perché così era scritto.
Vero in alcuni casi, ma non in tutti. Almeno, se leggiamo, con attenzione, la periodica relazione sullo Stato Sanitario del Paese fatta dal Ministero della Salute. Appena pubblicata e che arriva 8 anni dopo quella del 2014. In particolare, quella disponibile e consultabile sul sito del Ministero si riferisce al periodo 2017-2021. E sono tante le questioni che si affrontano.
Sono queste le speranze di vita che hanno uomini e donne dopo il Covid
Indice dei contenuti
Ad esempio, emerge come la speranza di vita sia diminuita a causa della mortalità dovuta al Covid. Per gli uomini siamo passati dagli 81,1 anni del 2019, ai 79,8 del 2020. Calo considerevole anche tra le donne, con una discesa dagli 85,4 anni del 2019 agli 84,5 del 2020. In realtà, nel 2021 questi dati sono leggermente migliorati. Gli uomini sono saliti a 80,1 e le donne a 84,7, comunque dati inferiori a prima del Covid.
Colpisce che dal 2019 al 2020 sia cresciuto e di molto il tasso di rinuncia alle cure. Di recente, l’Istat aveva mostrato che questa rinuncia, anche a visite specialistiche, dipendeva da due grandi motivi. Il primo è quello delle liste di attesa, che ha costretto 2 milioni di italiani a rinunciare. Mentre sono oltre 4 i milioni di persone che non si curano per problemi economici, in particolare tra i 45 e i 64 anni.
Colpisce che 6 italiani su 10 siano morti per cause evitabili
Al di là di questo problema non da poco, della rinuncia a curarsi, e tornando alla relazione del Ministero della Salute, impressiona un dato. Che è incredibile come il 60% di chi muore poteva evitarlo. In pratica, ogni 10 morti, 6 potevano sopravvivere. Ci si riferisce al 2019 per questo dato, ma non è che la sostanza cambi negli anni successivi.
In pratica, tre anni fa, ben 96.400 persone sono decedute per cause che si sarebbero potute evitare con una condotta diversa. E stiamo parlando del 63% di persone morte sotto i 75 anni di età. Ovvero, ben al di sotto dell’aspettativa di vita. E, tra questi defunti, ben 60.987 sono stati maschi, a differenza delle 35.413 donne.
Incredibile come il 60% di chi muore poteva evitarlo e a volte basterebbe poco
A fare la differenza, così rimarchevole, tra uomini e donne è la cosiddetta mortalità prevenibile. Ovvero, quella legata ai nostri stili di vita. E cosa ha portato alla morte più uomini che donne e che si sarebbero potute evitare? Fumo, eccesso di alcol e cattiva alimentazione. Sono questi abusi che, secondo il Ministero, se controllati, potrebbero evitarci di morire prima del tempo. Accorgimenti, come si vede, che tutti potremmo, con la buona volontà, intraprendere.
E ci sono anche i comportamenti a rischio che fanno anticipare la data di morte. Ad esempio, a causa di incidenti d’auto per una guida non prudente. Quanto alle malattie, il tumore ai polmoni negli uomini e quello al seno, nelle donne, se diagnosticati in maniera preventiva, potrebbero essere trattati per tempo. Perché, magari, ci preoccupiamo quando abbiamo prurito sotto i piedi, ma trascuriamo segnali più importanti. O pensiamo che il rischio infarto dipenda solo dal peso anche se non è così.