Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è? Chissà quante volte avremo sentito pronunciare, da Nino Manfredi, questa frase durante lo spot di una famosa marca di caffè. Uno slogan diventato famoso proprio perché contiene una verità indiscutibile.
Il caffè, oltre che un vizio, deve essere un piacere. E quando beviamo caffè che non lo sono, soprattutto all’estero, noi italiani diamo, per così dire, di matto. Bere questa particolare bevanda è una sorta di rito religioso che deve essere officiato secondo i sacri crismi.
Ci sono delle regole precise
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Non a caso, diremmo. Quante volte abbiamo rotto il ghiaccio con la frase “Ci prendiamo un caffè insieme?”, magari prendendo spunto da battute presenti anche in alcuni film. Perché il caffè, al di là di tutto, è un simbolo anche di convivialità, di amicizia, di condivisione.
Non solo al bar, ma anche a casa. Si invitano parenti o amici a passare da noi per un caffè. Però, pur essendo una bevanda che, magari, beviamo e prepariamo più volte in un giorno, siamo sicuri di farlo nel modo giusto? Perché un conto è avere la macchinetta del caffè, dove basta infilare la cialda e schiacciare il pulsante corto, medio o lungo. Lì, non si sbaglia mai.
Se, però, lo prepariamo con la moka, come facciamo a essere sicuri di esaltarne il giusto sapore? Incredibile come grazie a questo trucco potremo preparare finalmente un caffè perfetto. Senza, cioè, correre il rischio di farlo troppo concentrato o, al contrario, eccessivamente diluito. Con il risultato di beveroni annacquati o caffè esageratamente forti.
Incredibile come grazie a questo trucco potremo preparare finalmente un caffè perfetto, né troppo lungo e né troppo corto evitando sprechi anche di soldi
Che succede a chi improvvisa, mettendo, cioè, troppa o poca acqua nella caldaia e un eccesso o una miseria di caffè macinato nel filtro. Come fare, allora, per non sbagliare, ovvero preparare un caffè che possa accontentare tutti?
Il trucco, tramandato dalle nonne, recita così, e non si deve sgarrare. In pratica, se siamo in due a berlo, dovremmo versare, nella caldaia della moka, due tazzine rase di acqua. Quanto al filtro, la dose di caffè da mettere è di un cucchiaino di caffè per ognuno, più uno per la caffettiera. In pratica, nel nostro caso di due persone, dovremo mettere tre cucchiaini da caffè, ovvero 2+1.
Esiste, in realtà, anche un altro metodo che viene consigliato. L’acqua da mettere nella caldaia deve fermarsi appena sotto alla valvola interna. Non allo stesso livello, come fanno molti. E deve essere a temperatura ambiente. Non fredda di rubinetto.
Per la quantità di caffè, invece, il rapporto è di 1 a 10. Dovremo calcolare quanta acqua abbiamo versato e mettere un decimo, in peso, di caffè. Se nella moka ci stanno 75 grammi di acqua, dovremo mettere 7,5 grammi di caffè. Importante è anche la fiamma del caffè che deve essere obbligatoriamente bassa. E il caffè va mescolato prima di servirlo nelle tazzine. Ricordiamoci poi di non buttare via i fondi perché ci sono almeno 10 modi per utilizzarli in casa.
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