In Trentino non solo per le Dolomiti e sciare o fare trekking, ma anche per gustare questo piatto prelibato

cles

Per molti di noi una vacanza è certo conoscere un territorio e apprezzarne natura, arte e cultura. Ma senza dimenticare i prodotti tipici della gastronomia locale, testimoni proprio di quella zona.

Se andiamo in Trentino Alto Adige, ad esempio, tra le varie delizie per il palato ce n’è una che non è la classica mortadella, ma le assomiglia molto nel nome. Come per il salume bolognese, l’alto livello di delizia è assicurato.

Un viaggio doc all’insegna di sapori intensi

Ecco quindi un salume tipico della Val di Non: stiamo parlando della mortandela. È a base di suino, di cui vengono utilizzate tutte le parti, anche fegato e polmoni. L’insieme è macinato e aromatizzato con spezie miste, sale, pepe e vino bianco o rosso, a seconda della ricetta. Ottenuta una pasta omogenea, l’impasto è diviso in più parti, formando quasi delle polpette. Queste si lasciano ad asciugare per 12 ore per poi affumicarle.

Dopo una settimana, la mortandela è pronta da gustare. Da provare cruda e a fette, ma pure cotta con crauti e patate. Ma dove trovarla? Ecco alcuni luoghi utili in cui mangiarla, magari dopo aver sciato o fatto trekking.

L’itinerario, dunque, che ci porta in Trentino non solo per le Dolomiti e la loro bellezza, può iniziare da Cles, capitale della Valle. Paradiso per gli amanti dello sci, da non perdere nel centro storico il Palazzo Assessorile del 1300 e il Castello. Proprio qui nacque il vescovo Bernardo, artefice del famoso Concilio di Trento. Nella frazione Pes, poi, visitiamo la Chiesa Romanica del XII secolo e non perdiamoci l’area archeologica dei Campi Neri. Qui è stata rinvenuta la Tavola Clesiana, una lastra di bronzo che attesta nel 46 d.C. la concessione della cittadinanza romana agli abitanti di queste vallate da parte dell’Imperatore Claudio.

In Trentino non solo per le Dolomiti e sciare o fare trekking, ma anche per gustare questo piatto prelibato

In zona si potrà gustare pure il frizzante vino rosso Groppello, magari accompagnato dalla mortandela, ma anche dai tipici tortel di patate.

Dopo Cles si può far tappa a San Michele all’Adige, dove poter curiosare tra l’altro nel Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Da non perdere anche il Monastero degli Agostiniani e la barocca Chiesa di San Michele Arcangelo.

Tappa poi a Smarano, nel cuore dell’altopiano della Predaia, paesaggio idilliaco tra boschi e frutteti. Da vedere la Chiesa dell’Assunta del XII secolo, ristrutturata alla moda barocca nei secoli successivi. Al suo interno si trova un raro organo a trazione meccanica. Quasi d’obbligo, poi, raggiungere il cosiddetto “pons altus”: punto di collegamento tra il fiume Noce e Cles con vista super sui monti e le valli.

Proseguiamo per Sanzeno e dirigiamoci verso il medievale Santuario di San Romedio. Questo edificio è stato costruito su una rupe calcarea di 70 metri e si trova a 700 metri di altezza. Un altro incanto in un mosaico di delizie che appagano tutti i sensi.

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