Capita spesso che si debbano ritirare degli assegni in banca. Anche e più spesso di quello che si immagini, capita che questa abbia già pagato l’assegno che dobbiamo incassare alla persona sbagliata oppure a un truffatore che abbia alterato la nostra firma o presentato documenti falsi. Vediamo quando, in questi casi, la banca è considerata responsabile
La Legge disciplina in modo accurato i rapporti tra la banca e i propri clienti. Infatti, ci sono tutta una serie di norme poste a protezioni dei consumatori rispetto agli abusi delle banche. Il principale testo normativo che raccoglie questo tipo di disposizioni protettive è il Testo Unico Bancario. Si tratta di un complesso di norme che disciplinano in maniera molto accurata i diritti e i doveri di banche e clienti nello svolgimento dei loro rapporti contrattuali.
Infatti, le banche, proprio per la loro funzione così fondamentale di raccolta del risparmio, sono azienda private ma sottoposte a un controllo molto attento da parte dello Stato. Tanto che esiste un Ente Pubblico, la Banca d’Italia, che vigila sulle banche, tra l’altro, proprio per evitare che commettano abusi in danno dei clienti.
A questo proposito un organo molto importante per la tutela dei clienti, istituito nell’ambito della Banca d’Italia, è l’Arbitro Bancario e Finanziario. Una sorta di giudice a cui i clienti, in modo molto semplice e a prezzi ridottissimi, possono rivolgersi quando sorgono dei problemi con la loro banca. L’Arbitro, infatti, potrà adottare delle decisioni vincolanti per gli Istituti di Credito.
Ad esempio, in caso di bonifico con IBAN errato, l’ABF ha ritenuto che il cliente può sempre recuperare i soldi dell’operazione. Non potendo, invece, la banca opporsi a questo recupero.
Rapporti banca cliente
Indice dei contenuti
Le banche, come detto, hanno una serie di doveri nei confronti dei loro clienti, che se non rispettati portano alla nullità di protezione dei contratti stipulati. Un esempio, di recente analizzato dalla giurisprudenza, ha riguardato il mancato rispetto del termine, da parte di una banca, per il recupero di un credito garantito da fideiussione. La Cassazione ha spiegato che se la banca viola questo termine non ha diritto di pretendere la garanzia.
Le banche, più in particolare, hanno un forte obbligo di diligenza professionale nelle relazioni con la clientela.
La Cassazione, con la recente sentenza 12.477 ha ricordato che in questo caso la banca che paga un assegno alla persona sbagliata oppure che falsifichi i documenti, come la firma, può non essere responsabile. L’Istituto di Credito, secondo i giudici, non è responsabile quando provi di avere assolto all’obbligo di diligenza che gli impone l’articolo 1.176 Codice Civile.
In questo caso la banca che paga un assegno alla persona sbagliata va esente da responsabilità
Il caso era quello di un soggetto che si presentava alla banca esibendo i documenti e il codice fiscale, insieme con le altre generalità, del reale titolare del diritto all’assegno. Questi documenti e la firma apposta per concludere l’operazione, erano falsi. Secondo la Cassazione, se la banca prova che nel richiedere e verificare questi documenti la banca è stata professionalmente diligente, non risponderà dell’errato pagamento.
Infatti, la Legge le impone l’onere di verificare l’esistenza dei documenti e la corrispondenza con le generalità del titolare del diritto a riscuotere l’assegno. Se compie queste verifiche con diligenza non potrà essere ritenuta responsabile.