“Casa dolce casa” recita un vecchio adagio. La propria abitazione è infatti il luogo degli affetti, il rifugio dove concedersi un po’ di meritato riposo. Ma è anche luogo di studio e, sempre più spesso, di lavoro. Purtroppo, può capitare che la quiete domestica diventi un tormento a causa di vicini rumorosi, impiccioni o molesti. Talvolta questi comportamenti possono diventare veri e propri illeciti. In queste situazioni puoi denunciare il vicino di casa e ottenere un risarcimento per il disagio subito. Scopriamo i casi più comuni di litigio tra vicini di casa e come possiamo difendere i nostri diritti. Prima di procedere vi consigliamo la lettura di un nostro recente articolo. Redigere accordi scritti chiari e in regola con le norme, aiuta spesso a prevenire possibili litigi.
Schiamazzi e rumori
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I rumori molesti possono impedire il riposo, lo studio o il lavoro. Pensiamo ad esempio ad una televisione lasciata accesa a tutto volume o a cene conviviali che si prolungano fino a tarda notte. La prima cosa da fare è chiedere al vicino di far cessare i rumori. Dopo un primo contatto a voce, sarà bene procedere con l’invio di una raccomandata. Nella speranza che questo possa bastare ad interrompere il disturbo. Se questi tentativi saranno vani, potremo denunciare il vicino.
La Legge punisce chi disturba il vicinato ma dobbiamo fare attenzione ad un aspetto importante. La Corte di Cassazione, con Sentenza 6546/2013, ha stabilito che il querelato per essere condannato, debba disturbare in astratto l’intero stabile. In altre parole, il rumore provocato deve poter raggiungere la maggioranza degli inquilini anche se a lamentarsene sia un’unica persona. Ricordiamo che l’articolo 569 c.p. prevede sanzioni e addirittura la reclusione per queste casistiche.
In queste situazioni puoi denunciare il vicino di casa e ottenere un risarcimento
Chiunque si introduca nell’abitazione di un terzo senza esplicito consenso di quest’ultimo o lo faccia con l’inganno compie un reato. In queste situazioni puoi denunciare il vicino di casa e ottenere un risarcimento. L’articolo 614 c.p punisce questi comportamenti con la reclusione da sei mesi a tre anni. Se il fatto è commesso con violenza, ad esempio forzando una serratura, la pena potrebbe salire a cinque anni di reclusione. L’articolo 660 c.p. punisce le molestie ed il disturbo alle persone. Nello specifico, commette molestia anche chi spia il vicino dalle parti comuni di un condominio. Mentre osservare ripetutamente i vicini dal proprio terrazzo non costituisce reato. Attenzione però: per rientrare nei casi previsti dal codice penale la condotta dovrà essere ripetuta nel tempo