In quali casi le ferie non godute dal lavoratore possono essere pagate?

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Ogni lavoratore che ha un contratto subordinato, sia esso a tempo determinato che indeterminato, matura delle ferie e dei permessi. Ogni mese. E li accumula per un determinato periodo di tempo. Mentre i permessi  possono anche non fruiti e pagati, le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore. E, quindi, in teoria non possono essere pagate quando non vengono godute. In quali casi le ferie non godute, però, possono essere retribuite in busta paga? Scopriamo le eccezioni a questa regola.

Diritto irrinunciabile dei lavoratori

Le ferie sono uno di quei diritti che, secondo la Costituzione, sono irrinunciabili. Servono, infatti, per recuperare le energie psicofisiche dopo un anno di lavoro. E per avere del tempo senza lavoro da dedicare alla famiglia e agli amici. Il dipendente, quindi, deve fare le ferie e il datore di lavoro non può impedirglielo.

Quello che capita sovente è che un dipendente non sfrutti, nell’anno, tutte le ferie che ha maturato. Nella maggior parte dei casi, infatti, si chiedono due settimane di ferie in estate, ma se ne maturano circa 4. Proprio per questo motivo la normativa prevede una sorta di elasticità e le ferie maturate quest’anno possono essere godute entro 18 mesi dal termine dell’anno in cui sono maturate. Le ferie maturare nel 2021, quindi, devono essere fruite entro giugno 2023.

Monetizzare le ferie non sempre è possibile

Il lavoratore, in ogni caso, deve prendere 2 settimane di ferie nell’anno di maturazione e le altre 2 settimane entro 18 mesi. La Legge non consente di pagare le ferie non godute, quindi, proprio perché è un obbligo farle fruire ai lavoratori. Se non vengono fruite entro la scadenza il datore di lavoro rischia pesanti sanzioni. Ed il dipendente perde quei giorni se l’azienda gli aveva offerto la possibilità di fruizione ed egli ha rifiutato.

Ma ci sono casi specifici in cui è possibile monetizzare nella busta paga dei lavoratori le ferie che non sono state godute. Vediamo di seguito quali sono.

In quali casi le ferie non godute dal lavoratore si possono monetizzare?

Se la mancata fruizione non dipende dalla volontà del lavoratore e neanche dell’azienda le stesse possono essere monetizzate. Con una indennità sostitutiva delle ferie. Potrebbe essere, infatti, che nel periodo stabilito a ridosso della scadenza, ci siano state esigenze particolari di produzione, o il sopraggiungere di una malattia del lavoratore.

In ogni caso le ferie non godute possono essere monetizzate anche alla cessazione del rapporto di lavoro. In questo caso rientrano tutte quelle che il lavoratore poteva, legalmente ancora fruire. Poniamo l’esempio di una cessazione a giugno 2023: potranno essere monetizzate le ferie maturate dal 1 gennaio 2021 e non ancora godute.

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