In numerosi articoli ci siamo occupati degli omega 3 e dei loro effetti sulla nostra salute. Abbiamo per esempio visto di quanto si allunghi la vita assumendo omega 3, secondo la scienza. Si tratta di molecole che prendono il nome di acidi grassi polinsaturi. L’acido linoleico, la molecola di base su cui si formano gli omega 3, non viene prodotto dal nostro organismo e deve essere assunto con la dieta. A più riprese abbiamo visto che diversi alimenti contengono omega 3, in particolare vari tipi di pesce. Avevamo suggerito anche un modo alternativo per assumere omega 3 qualora non si mangiasse pesce.
Ora, nuove ricerche fanno luce sul ruolo che hanno queste molecole in gravi malattie ben conosciute. In pochi sanno per esempio che gli omega 3 sono importanti per migliorare questa malattia neurodegenerativa.
Il rachitismo e l’olio di merluzzo
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Verso la fine del ‘700, il Dott. Percival, un medico inglese, decise di dare da bere dell’olio di merluzzo a un bambino affetto da rachitismo. Il rachitismo è una malattia pediatrica caratterizzata da malformazioni delle ossa e soprattutto del rachide. Era una malattia comune a quell’epoca nei paesi del Nord-Europa e in Inghilterra.
I risultati ottenuti, seppur con qualche beneficio, non erano eclatanti e non era chiaro se il fegato di merluzzo fosse effettivamente la soluzione medica per la malattia. Solo nel 1922, si scoprì che il fegato di merluzzo era ricco di una vitamina che prese il nome di Vitamina D, e che era importante a fini terapeutici. Solo col progresso della scienza, dare da bere del fegato di merluzzo ai bambini divenne una pratica comune per combattere il rachitismo. Si scoprì anche che il sole aveva una enorme importanza nella produzione di Vitamine D da parte del corpo.
Anche gli omega 3 vennero trovati nel fegato di merluzzo e numerosi studi hanno man mano evidenziato la loro importanza. La loro carenza può provocare danni visivi così come, al contrario, la loro presenza può prevenire un’importante malattia agli occhi negli over 60. Gli Omega 3 sono essenziali per la salute dei vasi sanguigni e questo contribuisce a prevenire anche malattie cerebrovascolari e la demenza.
In pochi sanno che gli omega 3 sono importanti per migliorare questa malattia neurodegenerativa
In uno studio unico nel suo genere e pubblicato recentemente (Tofiq A et al, 2021), i ricercatori hanno cercato di valutare gli effetti degli omega 3 sulla memoria in pazienti con Alzheimer. Per fare questo hanno diviso i soggetti dello studio in due gruppi: ai soggetti del primo gruppo sono stati fatti assumere omega 3; il secondo gruppo invece era il gruppo di controllo. I ricercatori hanno anche prelevato da questi pazienti del liquido spinale contenente dei nuovi biomarcatori per la malattia.
Hanno scoperto che i soggetti che avevano assunto omega 3 avevano una memoria più stabile di quelli di controllo, che infatti erano peggiorati. Non ci sono state invece differenze nei biomarcatori tra i due gruppi.
Giustamente i ricercatori sono cauti. Le indicazioni che hanno ottenuto da questo studio, cioè integrare la dieta con omega 3, non sono sufficienti per prendere iniziative terapeutiche. Sono però un buon inizio per studi ulteriori per il trattamento di pazienti con Alzheimer.