Il pesce è un alimento nutriente proprio come la carne. I suoi acidi grassi omega-3 fanno bene al cuore, come confermato da diversi studi. Ed è anche uno dei nutrienti per cui alle donne in stato di allattamento è consigliato mangiarne frequentemente. Se seguono una dieta che non include il pesce, devono integrarli tramite altri alimenti, da concordare con il pediatra.
Gli acidi grassi polinsaturi, invece, favoriscono la diminuzione del colesterolo LDL senza causare l’aumento di quello HDL. Ma i benefici apportati dal pesce alla salute non si limitano a questo. Questo prezioso alimento è una buona fonte di rame, iodio, fosforo, selenio e ferro, di proteine dall’alto valore biologico, ferro e zinco in buona quantità e vitamine del gruppo B (B12 in modo particolare).
Tutte quante informazioni che possono essere reperite anche tramite le Linee Guida per una Sana Alimentazione del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), documento revisionato l’ultima volta nell’anno 2018. Eppure in pochi mangiano il numero di porzioni di pesce a settimana caldamente consigliato dagli esperti dell’alimentazione. E forse ancora meno immaginano quali siano le giuste porzioni di pesce da consumare ogni settimana.
Quante porzioni di pesce è consigliato mangiare ogni settimana?
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Secondo gli esperti del CREA, è consigliabile mangiare almeno 2-3 porzioni di pesce a settimana. Una porzione corrisponde a 150 grammi. Si raccomanda di limitare le fritture e non aggiungere troppi condimenti, nonché di scegliere i prodotti meno grassi in caso il pesce sia confezionato. I bambini dovrebbero mangiarlo almeno tre volte a settimana.
Qual è quello da prediligere?
Si sente spesso parlare di quanto faccia bene il pesce azzurro. È la verità.
È ricco non solo di sali minerali come il calcio, ma anche di acidi grassi omega-3, che presenta in quantità maggiore rispetto ad altri tipi di pesce. In più hanno al loro interno alcuni omega tre capaci di diminuire il rischio di trombosi e proteggono l’organismo dalle malattie cardiovascolari, ”specie quando c’è già stato un infarto”. Altri dei pesci azzurri più noti sono l’aguglia, l’alaccia, l’aringa, lo sgombro, la palamita, il cicerello e la cheppia.
Inoltre, il CREA sfata la credenza secondo la quale il pesce fresco e selvatico goda di migliori caratteristiche nutrizionali rispetto a quello di acquacoltura o surgelato. Oltre a tenere conto di queste indicazioni, è molto importante sapere come riconoscere il pesce fresco. Per farlo, bisogna guardarlo attentamente e verificare la presenza di alcune particolari caratteristiche (qui per vedere come).
Ma la dieta non può dipendere da un solo alimento
È importante seguire una dieta bilanciata, possibilmente sul modello Mediterraneo. Lo stesso su cui si basa il documento del CREA, citato più volte nel corso della trattazione. Per questo, è importante sapere non solo quanto mangiare di un singolo alimento, ma avere un quadro preciso delle porzioni di cibo da consumare settimanalmente. In pochi mangiano il numero di porzioni di pesce a settimana caldamente consigliato dagli esperti dell’alimentazione. Molti di più, però, non sanno da dove cominciare a consumare un’alimentazione corretta e troppo spesso si affidano ad alimenti erroneamente creduti “miracolosi”. Proprio per questo, è utile informarsi anche su quante porzioni degli altri alimenti è raccomandato mangiare a settimana. Magari partendo dai legumi.