Avere un aiuto da parte dello Stato è sempre importante per i lavoratori. Soprattutto quando l’aumento dei prezzi erode il potere di acquisto che lo stipendio offre. Ed è proprio in quest’ottica che è nato il Bonus Renzi, trasformato poi in Bonus 100 euro o trattamento integrativo.
Si tratta di un intervento che mira a tagliare il cuneo fiscale, ovvero le tasse che i lavoratori sono chiamati a pagare sulle proprie retribuzioni. Il Bonus in questione, riconfermato anche per il 2022, abbatte l’IRPEF che i lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati pagano sui propri redditi.
Bonus 100 euro confermato anche nel 2022
Indice dei contenuti
La legge di Bilancio 2022 ha confermato, apportando modifiche, il trattamento integrativo. Tali modifiche, illustrate nella circolare dell’Agenzia delle Entrate del 4 febbraio2022, cambiano anche la platea dei beneficiari della misura, riducendola.
In pochi lo sanno, ma basta superare i 15.000 euro per trovarsi nella difficile situazione di dover restituire l’intero Bonus a fine anno. E non si tratta di una cifra indifferente, visto che si parla di 1.200 euro.
Mentre nel 2021 avevano diritto al Bonus 100 euro i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro e ad un Bonus di importo minore quelli con reddito fino a 40.000 euro, nel 2022 le cose cambiano. Con le novità di quest’anno il diritto spetta per redditi fino a 15.000 euro, ma solo se l’IRPEF lorda è superiore alla detrazione da lavoro.
Discorso diverso per i lavoratori che hanno reddito superiore a 15.000 ma inferiore a 28.000 euro. In questo caso il trattamento integrativo potrebbe spettare, ma solo a determinate condizioni. Per queste fasce di reddito il Bonus è erogato solo nel caso che la somma di tutte le detrazioni spettanti sia inferiore all’importo dell’IRPEF dovuta.
In pochi lo sanno, ma basta superare un certo limite di reddito per dover restituire 1.200 euro a fine anno
Nessun problema, quindi, per chi ha redditi fino a 15.000 euro, visto che per questi dipendenti il Bonus è garantito. Per tutti gli altri il trattamento integrativo potrebbe essere a rischio e proprio per questo motivo è necessario fare molta attenzione.
Per chi ha un reddito superiore ai 15.000 euro è consigliabile chiedere al datore di lavoro la non applicazione del trattamento integrativo. A meno che non si sappia per certo che le detrazioni spettanti supereranno l’imposta dovuta, si corre il rischio di dover restituire i 1.200 euro. Meglio, quindi, chiedere che non venga erogato in busta paga in modo da percepirlo, solo se realmente dovuto, in sede di dichiarazione dei redditi.