Meravigliosa prelibatezza, golosa rarità, frutto di una terra spettacolare. Queste sono solo alcune delle definizioni che potremmo dare a un fungo speciale. La Sicilia è la protagonista di questa storia. In particolare una sua determinata porzione che ha un privilegio particolare.
Una zona famosa per la ricchezza dei suoi orpelli barocchi e nella quale sorgono paesi di una bellezza infinita. È il caso del suo capoluogo, della vicina Modica, di Scicli e di Vittoria. Stiamo parlando della provincia di Ragusa. La parte meridionale della Sicilia, racchiusa tra quella di Agrigento e quella di Siracusa. Poco più di 1600 kilometri quadrati dove vivono più di 300000 abitanti suddivisi in solo 12 comuni. Come si può facilmente immaginare, un territorio molto vasto, con una densità abitativa veramente bassa.
Questo lembo della Sicilia è famoso nel mondo per il barocco, con la zona di Modica, Scicli e Ragusa dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Poi, però, ci sono altri piccoli segreti che davvero in pochi conoscono. Forse solo gli abitanti della zona e qualche turista curioso. Arrivato lì per ammirare le meraviglie barocche e sorpreso di trovare una prelibatezza alimentare unica nel suo genere. Quasi una leggenda.
Essa parte dal fatto che, in questa zona, si concentri circa il 70% della presenza sull’intero territorio italiano di un albero particolare. Non da tutti questi, poi, nasce un fungo tanto spettacolare quanto raro.
In pochi lo conoscono ma questo fungo è tra i più buoni e rari al mondo
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Stiamo parlando del carrubo e del suo frutto più nascosto, che cresce da fine agosto fino a novembre e che è davvero una delizia per pochi. Una tradizione contadina tramandata nei secoli che oggi è arrivata anche in qualche ristorante della zona.
In pochi lo conoscono ma questo fungo di carrubo è un prodotto di questa provincia e viene custodito quasi gelosamente. I pochi raccoglitori nascondono i luoghi in cui trovarlo, esattamente come i grandi appassionati di tartufo. Solo che la produzione è decisamente inferiore e questo penalizza il suo costo, che è spesso superiore ai 100 euro al chilogrammo.
Una rarità, dunque, che si presenta come un’escrescenza carnosa sui fusti e le radici dei carrubi, come fosse una grande rosa, piena di petali sovrapposti. Di colore giallo vivo, è da raccogliere pochi giorni dopo la nascita, per essere poi gustarlo in più modi. O in umido o all’interno di sughi.
Inizia la stagione di questa prelibatezza siciliana sconosciuta ai più
Una caccia al tesoro vera e propria per coloro i quali ne riconoscono la bontà e, oggi, il valore. Fino a qualche decennio fa era una sorta di baratto in natura che i contadini della zona offrivano ad amici e familiari come ringraziamento per qualche favore.
In pochi lo conoscono ma questo fungo è davvero speciale e viene usato dagli abitanti del posto nelle occasioni speciali. Non tutti lo sanno cucinare al meglio, ma se dovessimo avere la fortuna di trovare uno che sappia farlo, allora potremmo davvero dirci privilegiati. Alla domanda “che gusto ha questo fungo?” la risposta è di quelle che lasciano senza parole per la bellezza: “il sapore della vittoria”. Quello che ti gusti in pochi momenti, ma che ti rimane dentro per sempre. Strepitosa poesia su una prelibatezza unica nel suo genere. Una risposta degna di un personaggio di Camilleri, che ha ambientato il suo capolavoro principale proprio in una delle parti più belle della Sicilia.
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