Ad inizio ottobre sono stati emessi i primi green eurobond, le obbligazioni verdi dell’Unione Europea. L’emissione di questi titoli è un evento molto positivo per l’Unione Europea, ma non particolarmente positivo per i nostri titoli di debito governativi. In pochi lo ammettono ma gli eurobond potrebbero mettere a rischio i nostri BTP per un motivo molto semplice, quello della concorrenza.
Spieghiamoci meglio e analizziamo perché gli eurobond possono creare danni per i nostri titoli di Stato. Lo Stato per pagare i suoi debiti si finanzia regolarmente sul mercato attraverso l’emissione di obbligazioni. Il Tesoro italiano attraverso regolari aste, offre al mercato titoli obbligazionari governativi con la promessa della restituzione del capitale e di un interesse. Il tasso d’interesse è lo strumento con cui si attirano gli investitori. Un rendimento crescente attira più compratori. Risparmiatori privati e investitori professionali che comprano obbligazioni, fanno attenzione in particolare a due aspetti. Ne parliamo in questo articolo: “Come sfruttare l’era Draghi e guadagnare con le obbligazioni guardando queste due variabili”.
In pochi lo ammettono ma gli eurobond potrebbero mettere a rischio i nostri BTP
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Per capire perché gli eurobond possono essere una bomba a orologeria per i nostri titoli di Stato facciamo un esempio. Immaginiamo di avere un’attività e di vendere dei prodotti con un certo successo. Improvvisamente sul mercato appare un nuovo concorrente, più grande e più forte, che offre lo stesso prodotto, magari allo stesso prezzo ma con maggiori garanzie. Ovviamente il nostro prodotto viene danneggiato ed il rischio concreto è di ridurre notevolmente le vendite.
I green bond sono obbligazioni che finanziano progetti con effetti positivi sull’ambiente. Le offerte per il primo eurobond green sono arrivate soprattutto dal Nord Europa e un 10% dall’Italia. Il successo è stato strepitoso e le richieste sono state 12 volte superiori alla domanda. Ma gli eurobond sono in diretta concorrenza con i nostri titoli di Stato.
Il rischio è chiaro, gli eurobond potrebbero cannibalizzare l’offerta dei titoli di Stato governativi, compresi anche i nostri. Per vincere la concorrenza il nostro Ministero del Tesoro potrebbe vedersi costretto ad aumentare i rendimenti offerti sulle prossime emissioni. Questa possibilità renderebbe più costoso per l’Italia rifinanziarsi sul mercato. Un aumento dei rendimenti porterebbe inevitabilmente a un calo dei prezzi delle obbligazioni a tasso fisso già quotate sul mercato, in particolare dei BTP.
Lo scenario negativo per i risparmiatori
In questo scenario, i risparmiatori che avessero titoli di Stato, specialmente a lunga durata, subirebbero una decurtazione del valore per la discesa dei prezzi. Se il risparmiatore detenesse questi titoli fino alla scadenza il danno sarebbe sventato. Ma se questi titoli fossero venduti prima del rimborso, il risparmiatore potrebbe subire delle perdite in conto capitale.
È quello che sta accadendo ai BTP a tasso fisso per colpa dell’inflazione. I nostri analisti lo rivelano i questo articolo: “Guai a commettere questo errore con dei soldi sul conto corrente da investire”.
Approfondimento
Questi titoli sicurissimi hanno rendimento certo, tasse ridotte e nessun rischio di patrimoniale