La pensione di vecchiaia richiede il compimento dei 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Questa è la regola generale. Ma ci sono deroghe che permettono di accedere con meno anni di contributi. E regole che permettono di accedere con età inferiori. Se si miscelano le due cose si ottengono requisiti davvero interessanti che però, purtroppo, interessano davvero pochissimi fortunati. Andare in pensione di vecchiaia a 56 o 61 anni è possibile anche con soli 15 anni di contributi, ma per chi?
La pensione di vecchiaia per gli invalidi
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Per gli invalidi all’80% il pensionamento di vecchiaia è anticipato. Fermi restando i 20 anni di contributi richiesti per l’accesso l’età richiesta e minore. Ed in particolare di 56 anni per le donne e di 61 anni per gli uomini. Applicando per entrambi i sessi una finestra di attesa di 12 mesi che porta la liquidazione della pensione a 57 anni per le donne e a 62 anni per gli uomini.
Il riconoscimento di questa pensione richiede che la percentuale di invalidità sia pensionabile e non di invalidità civile. Questo richiede che ci si sottoponga nuovamente all’iter burocratico con Commissione medica.
Le deroghe Amato
La Legge Amato del 1992 ha previsto 3 deroghe che permettono, ancora oggi, di accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi in determinati casi specifici. Possono pensionarsi con meno di 20 anni di contributi:
- coloro che hanno versato tutti i propri contributi prima del 1992;
- chi è stato autorizzato prima del 1992 al versamento dei contributi volontari (e non serve averli effettivamente versati);
- chi ha un’anzianità contributiva di almeno 25 anni e per almeno 10 anni non ha versato le 52 settimane di contributi necessari alla copertura dell’intera annualità.
In pensione di vecchiaia a 56 o 61 anni con meno di 20 anni di contributi
La pensione a 56 e 61 anni per gli invalidi di cui parlavamo all’inizio, però, è una pensione di vecchiaia a tutti gli effetti. Quindi anche su questa tipologia di pensione di applicano le 3 deroghe previste dalla Legge Amato. Ed è possibile accedervi, di fatto, con soli 15 anni di contributi.
Ovviamente si tratta di leggi molto vecchie che ad oggi permettono il pensionamento veramente solo ad una manciata di lavoratori. Ma nel caso dell’invalido potrebbe essere che i requisiti siano più facilmente raggiungibili. Ad esempio, una persona che ha lavorato nel passato, fino al 1992, poi, diventata invalida non ha più versato contributi, può approfittare di una delle 3 deroghe.
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