Con l’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche in Italia il dossier sulle pensioni sembra essere passato in secondo piano. Anzi, da quando il premier Mario Draghi si è dimesso in realtà la riforma strutturale della previdenza pubblica è finita nel dimenticatoio.
Eppure, dal prossimo anno, sulla carta alcune misure di pensionamento anticipato in essere potrebbero sparire senza interventi legislativi. A partire dalla Quota 102, introdotta proprio durante il Governo Draghi. Passando per l’Ape Sociale ed anche per l’Opzione Donna.
In pensione con la Legge Fornero dal 2023, lo scalone è inevitabile?
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Ed allora, a partire dal prossimo anno, a tornare in auge sarà lo scalone della Legge Fornero? La domanda è d’obbligo. Aspettando l’insediamento del nuovo Governo. Con il nuovo Esecutivo, probabilmente guidato dalla leader di Fdi Giorgia Meloni, che sarà subito chiamato a trovare la quadra, con Forza Italia e Lega, per mettere a punto nuovi interventi contro il caro bollette.
L’inflazione ed il caro bollette, infatti, sono di scottante attualità. Visto che l’ISTAT, in base ai dati preliminari, ha reso noto che su base annua in Italia l’inflazione, a settembre 2022, si è attestata a +8,9%. Mentre l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), per il quarto trimestre del 2022, ha annunciato rincari per l’energia elettrica del 59% per le utenze domestiche nel mercato tutelato.
Quindi, si andrà in pensione con la Legge Fornero dal 2023? Il rischio c’è ed è in aumento per ragioni legate alla sostenibilità delle finanze pubbliche. In quanto il prossimo anno sulle pensioni a scattare, salvo clamorosi blocchi a livello legislativo, sarà una corposa rivalutazione degli assegni INPS. Considerando l’inflazione galoppante in questo 2022.
Cosa aspettarsi per la previdenza pubblica in Italia dal prossimo anno
Sebbene i tempi siano davvero ristretti, il nuovo Governo italiano potrebbe comunque mettere a punto la riforma delle pensioni all’interno della Legge di Stabilità di fine anno. Ma proprio il centrodestra, ovverosia Fdi, Lega e Forza Italia, dovranno trovare l’intesa. E questo perché, in campagna elettorale, i tre partiti hanno espresso delle posizioni differenti.
Per esempio, la Lega che è guidata dal leader Matteo Salvini caldeggia il ritorno della Quota 100. Ed anche l’istituzione della Quota 41 per tutti. Mentre Fdi è apparso decisamente più cauto sull’introduzione di misure di pensionamento anticipato più favorevoli per i lavoratori rispetto a quelle vigenti. Senza dimenticare l’ex premier Silvio Berlusconi che, in campagna elettorale, ha promesso di alzare le pensioni, per tutti, a minimo 1.000 euro al mese. Per tredici mensilità.
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