Ormai sembra abbastanza chiaro che per via del cambio di Governo a cui l’Italia si accinge con le nuove elezioni di settembre, le misure previdenziali per il 2023 potrebbero restare le stesse di quest’anno. Questo a condizione che nella Legge di Bilancio vengano confermate alcune misure in deroga ai requisiti Fornero. Misure che però scadono il 31 dicembre 2022. Senza proroghe non resterà che affidarsi alla pensione di vecchiaia a 67 anni di età oppure alle pensioni anticipate con carriere lunghe ben oltre i 40 anni. Potrebbe essere il caso quindi, di trovare una soluzione per uscire dal lavoro già nel 2022, magari a 65 anni di età. E le occasioni non mancano.
In pensione a 65 anni nel 2022, ecco le opzioni possibili
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Chi ha 65 anni già compiuti, può lasciare il lavoro se ha raggiunto già 42 anni e 10 mesi di contributi ed è un uomo, oppure 41 anni e 10 mesi di contributi se è donna. Se invece ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni di età, ed ha accumulato un anno di contributi anche discontinui prima del diciannovesimo anno di età, si può sfruttare la quota 41 per i precoci. In questo caso però serve rientrare tra i disoccupati, gli invalidi, il caregiver o i lavori gravosi.
La pensione con le quote
A 65 anni nel 2022 possono uscire dal lavoro anche coloro i quali hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 ed hanno accumulato già 20 anni di contributi versati. La misura si chiama pensione anticipata contributiva. Oltre ad aver compiuto almeno 64 anni di età ed almeno 20 anni di contributi versati, serve che la pensione sia di importo pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale. A 65 anni può uscire anche chi entro il 31 dicembre 2022 completa 38 anni di carriera. In questo caso si può sfruttare la quota 102. Per chi invece i 38 anni di contributi li ha completati già il 31 dicembre 2021, resta ancora il diritto alla quota 100.
Donne, disabili e lavori gravosi
In pensione a 65 anni nel 2022 non è impossibile. Chi ha compiuto 65 anni nel 2022 può sfruttare anche i benefici dell’Ape sociale. Misura che consente di uscire una volta raggiunti i 36 anni di contributi se alle prese con i lavori gravosi. Solo per ceramisti ed edili, bastano 32 anni di contributi. Per invalidi, caregiver e disoccupati invece l’APE sociale prevede la soglia di 30 anni di contributi versati. Per le donne a 65 anni si può sfruttare anche la relativa Opzione. Infatti con Opzione donna chi ha completato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 può sfruttare il regime contributivo donna. Infine, chi viene certificato come invalido dalle competenti commissioni mediche dell’INPS, se la percentuale di disabilità è pari all’80%, può sfruttare l’uscita con la pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile. In questo caso bastano 20 anni di contributi universali.
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