In pensione a 60 anni con 35 di contributi e con due diverse penalizzazioni

In pensione a 60 anni con 35 di contributi e con due diverse penalizzazioni

Andare in pensione nel 2024 potrebbe essere più facile se davvero la riforma delle pensioni vedrà i natali nel 2024. Infatti potrebbe diventare realtà una soluzione che per certi versi pare rivoluzionaria. Parliamo della pensione di opzione donna e quindi di quella misura che riguarda oggi le lavoratrici e domani potrebbe riguardare anche i lavoratori tutti che consente, dietro una penalizzazione, di accedere alla quiescenza diversi anni prima.

Una soluzione estemporanea questa, ma che consentirebbe di dotare il sistema della giusta flessibilità in uscita da mondo del lavoro. Ma come si uscirebbe dal lavoro nel 2024 con la nuova misura e cosa potrebbero fare i lavoratori accettando questo genere di fuoriuscita? ecco il punto della situazione odierno, in attesa che i summit tra Governo e sindacati facciano chiarezza.

In pensione a 60 anni con 35 di contributi oggi e domani, come cambierebbe?

Oggi la pensione a 60 anni di età è una possibilità quasi esclusiva per le donne. Il quasi riguarda quella piccola parte di lavoratori anche diversi dalle donne che possono andare in quiescenza raggiungendo i 42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali senza limiti anagrafici per la pensione anticipata ordinaria. Ma c’è anche chi potrebbe sfruttare la Quota 41 per i precoci per esempio. Per il resto, il limite di età a 60 anni riguarda sostanzialmente solo le lavoratrici. Bastano 60 anni di età e 35 anni di contributi versati.

Accettando il ricalcolo contributivo della prestazione e completando i due requisiti entro il 31 dicembre dell’anno precedente (il 2022 per chi esce nel 2023), la pensione per le lavoratrici è fruibile. Nella misura per il 2023 ci sono delle limitazioni e delle agevolazioni. Limitazioni per la platea, visto che si tratta di una misura destinata solo alle donne e solo a quelle che allo stesso tempo ed alternativamente sono invalide, caregivers, disoccupate o assunte in aziende con tavoli di crisi aperta. Per i citati bonus, l’età scende di 12 mesi ogni figlio avuto fino ad un massimo di 2 anni di abbuoni. Quindi con due o più figli avuti, a 58 anni l’uscita con opzione donna nel 2023 può essere centrata.

La pensione a 60 anni nel 2024, ecco come

Estendere la facoltà di opzione donna anche agli uomini dal 2024 potrebbe servire a concedere una uscita in più ai lavoratori, ma allo stesso tempo anche a dotare il sistema della giusta flessibilità. Per esempio, concedendo, sempre dietro il ricalcolo contributivo, l’opzione anche ai lavoratori ed anche a 60 anni di età. In pratica tutti i lavoratori che completeranno i 35 anni di contributi ed i 60 anni di età, entro la fine del 2023, potrebbero lasciare il lavoro nel 2024.

Ma accettando di prendere una pensione più bassa per via del ricalcolo contributivo della prestazione. Un taglio di assegno anche del 30% ed oltre. Ma che potrebbe, in base ad una ipotesi meno drastica, ridursi solo agli anni di anticipo. In altri termini si potrebbe concedere la possibilità di accedere alla pensione con il ricalcolo contributivo, ma solo per i primi anni di pensione. Una volta giunti a 67 anni, si ricalcolerebbe la pensione recuperando quel 30/35% perso inizialmente. In pensione a 60 anni con 35 di contributi diventerebbe soluzione più appetibile per molti.

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