In questo articolo vogliamo approfondire un diritto spesso dimenticato: la pensione per le casalinghe. La Legge, infatti, tutela le persone che svolgono lavori non retribuiti di responsabilità familiare. Vediamo insieme come ottenere la pensione per le casalinghe. Scopriremo che questo fondo consente un pensionamento già dopo 5 anni di contributi. Abbiamo trattato altre casistiche simili in un recente approfondimento.
Come iscriversi al fondo e pagare i contributi
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Il fondo di previdenza per le casalinghe esiste dal 1997. Il fondo accetta iscrizioni da parte di cittadini di ambo i sessi di età compresa tra 16 e 65 anni. Questi devono svolgere in via esclusiva un lavoro non retribuito in famiglia. Gli interessati possono presentare domanda all’INPS utilizzando il sito Internet dell’Istituto. Il lavoratore domestico riceverà una conferma scritta di avvenuta iscrizione al Fondo e potrà iniziare a versare i relativi contributi. L’importo minimo da corrispondere mensilmente è di 25,82 euro. All’avvenuto pagamento, l’INPS provvederà ad accreditare un mese di contribuzione. Il contribuente potrà utilizzare per i versamenti i bollettini di conto corrente postale che l’istituto previdenziale invierà a casa. Il fondo di previdenza per le casalinghe prevede sia un trattamento pensionistico in caso di Invalidità sia la pensione di vecchiaia
In pensione a 57 anni con 5 di contributi: ecco a chi spetta
La pensione di invalidità matura con almeno 5 anni di contributi, purchè sia intervenuta l’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa. La pensione di vecchiaia per le casalinghe parte dai 57 anni di età con almeno 5 anni di contributi. L’INPS provvederà al pagamento solo se l’importo maturato risulta pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20%. Chi ha iniziato a lavorare molto presto riceverà il pagamento delle pensioni a partire dal 57° anno. La pensione di vecchiaia verrà pagata, indipendentemente dall’importo a partire dal 65° anno di età. Ricordiamo che per queste pensioni non è prevista la reversibilità. Le pensioni non sono integrabili al trattamento minimo ed il calcolo dell’importo considera i contributi effettivamente versati. Il fondo pagherà dei trattamenti a semplice integrazione del reddito familiare. Al contempo, renderà merito ad un’attività professionale spesso non adeguatamente riconosciuta.