È noto come la legge preveda diversi tipi di successione. Dopo la scomparsa di una persona, infatti, si apre la sua successione. Se il defunto lascia un testamento abbiamo la successione testamentaria. Se non lo fa si apre la successione legittima. Nel primo caso, è il testatore, che nei limiti di legge, sceglie come divedere i suoi beni. Nella successione legittima, invece, è la legge che sceglie gli eredi e attribuisce loro in percentuale i beni del defunto.
Un altro tipo particolare di successione è quella necessaria. In questo caso abbiamo un testamento valido, ma il testatore ha violato le quote legittime. Si tratta di una percentuale del patrimonio del testatore che obbligatoriamente spetta a dei soggetti indicati dalla legge. Questi sono gli eredi legittimi. La legge tutela in modo forte questi soggetti. Infatti, sono quelli più danneggiati quando il defunto non rispetti le quote di legge.
Gli strumenti degli eredi
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E allora, il codice civile mette a loro disposizione uno strumento unico e molto utile, l’azione di riduzione. Si tratta, in pratica, di una richiesta degli eredi al giudice di recuperare i beni a loro spettanti. Il giudice, cioè, può andare dalle persone a cui il defunto ha regalato, tramite donazione, oppure lasciato in testamento dei beni. Questi beni dovevano, invece, essere di proprietà degli eredi legittimi. Dunque, in caso di testamento o donazione gli eredi hanno a disposizione questa richiesta al giudice davvero molto utile.
Attraverso quest’azione potrebbero far annullare anche operazioni della vita quotidiana di soggetti vicini al defunto. Ad esempio, la giurisprudenza ha ritenuto che dei prelievi al bancomat eseguiti dalla moglie del defunto potessero considerarsi donazioni. In questi casi abbiamo, infatti, la figura della donazione indiretta.
In caso di testamento o donazione gli eredi possono recuperare i beni immobili che spettano loro anche da terzi ricordandosi questo importante adempimento
Ad ogni modo, quando gli eredi esercitano l’azione di riduzione, c’è un particolare adempimento che devono ricordarsi di fare. Lo ricorda la Corte di Cassazione con l’ordinanza 27160 del 2017. Con questo provvedimento i giudici ricordano agli eredi di trascrivere il prima possibile la domanda di riduzione. Infatti, la trascrizione della domanda ha un effetto veramente molto importante per gli eredi. Permette loro di recuperare il bene anche da terze persone in caso venisse venduto o donato.
Se, infatti, il terzo che compra l’immobile dell’eredità trascrive il suo acquisto prima che gli eredi trascrivano la domanda di riduzione potrà tenere il bene. Al massimo gli eredi potranno chiedere la somma ottenuta dal venditore. Non potranno, però, secondo il codice civile, recuperare il bene immobile fisicamente. Dunque, è molto importante ricordarsi questo adempimento per gli eredi che vogliano recuperare fisicamente la casa dell’eredità.
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