In caso di separazione a chi va il cane?

In caso di separazione a chi va il cane

Se la separazione dal coniuge vi ingenera meno ansia di sapere a chi va il cane non vi accuseranno di cinismo. Appartenete piuttosto ad una nutrita schiera di persone per le quali l’animale domestico rappresenta un affetto sicuro e insostituibile. A tutti nota, la fedeltà dei cani deposita nell’animo del proprietario memorie affettive difficilmente estirpabili. Nello sguardo eloquente del cane resta impigliato quello del padrone che elargisce cure senza lesinare attenzione e devozione. La domesticazione del cane risale all’età primitiva. Il nostro amico a quattro zampe è stato il primo fra gli animali ad essere addomesticato. Non è forse un caso che, nella quotidiana lotta per la sopravvivenza i primi uomini sulla Terra abbiano individuato nel cane una presenza divenuta irrinunciabile.

In cerca della norma

Come la separazione o il divorzio lasciano lividi sull’animo di chi la esperisce, così l’allontanamento dal cane provoca sofferenza. Occorre elaborare il lutto per la perdita della relazione con il coniuge, ma anche per il venir meno del proprio cucciolo. Conviene sapere anzitempo, in caso di separazione, a chi va il cane per evitare o ridurre ai minimi termini il rischio di patirne la perdita. Soprattutto se la separazione è avvenuta in un clima tempestoso e conflittuale e risulti impossibile approdare ad accordi ragionevoli per entrambe le parti. A complicare la situazione interviene la mancanza di una specifica norma nel nostro ordinamento giuridico atta a disciplinare l’eventuale disaccordo sull’affidamento del cane.

In caso di separazione a chi va il cane?

In assenza di leggi ad hoc, i giudici hanno per lo più demandato ai richiedenti la responsabilità di dipanare una matassa di cui non intravvedono il bandolo. Mancando pilastri giuridici sui cui edificare sentenze valide, spesso si sono limitati a ratificare gli accordi stipulati dagli stessi ex coniugi. In molti tribunali la questione relativa all’affidamento del cane è stata respinta al di fuori delle aule giudiziali. Bollata come insignificante rispetto a problematiche più serie e attinenti alla cura e al mantenimento dei minori o alla divisione dei beni.

Proposta di legge

I legislatori italiani dovranno in un futuro non lontano disciplinare le regole per l’assegnazione degli animali domestici in caso di separazione. Pur tuttavia, esiste già una proposta di legge tesa a statuire l’affidamento degli animali. Si tratta dell’art. 455-ter in cui si legge che, mancando l’accordo fra le due parti, “sentiti i coniugi, i conviventi, la prole e, se nel caso, esperti di comportamento animale, attribuisce l’affido esclusivo o condiviso dell’animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere”.

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