Molti sanno che nel 2022 la Legge di Bilancio ha rinnovato molti Bonus per aiutare gli italiani con i lavori e le ristrutturazioni in casa. Dal Bonus mobili al Bonus casa. Soprattutto quest’ultimo consiste in una detrazione fiscale massima di 96.000 euro. È pensato per permettere a molti italiani di eseguire opere di ristrutturazione ed efficentamento energetico nelle proprie case. Il Bonus ha avuto effettivamente molto successo. Dei 33,3 miliardi stanziati dalla legge gli italiani hanno prenotato lavori per 33,7 miliardi.
Dunque, molti aspettavano un aiuto di questo tipo per eseguire lavori e ristrutturazioni in casa, evidentemente rimandati per molto tempo. Proprio perché molti italiani sono impegnati a realizzare i progetti di ristrutturazione e di lavori sembra importante affrontare alcuni aspetti giuridici del contratto di appalto. Infatti, quando ci si affida ad una ditta professionale per eseguire lavori in casa stiamo stipulando un contratto di appalto.
L’appalto
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Dal momento che molti affrontano per la prima volta queste problematiche, in caso di lavori o ristrutturazioni è bene informarsi sulle molte questioni giuridiche. Ad esempio, non molti sanno che è molto importante richiedere alla ditta che effettua i lavori in casa la documentazione riguardante la sicurezza sul lavoro. Infatti, se la documentazione non è in regola il proprietario di casa, che affida i lavori alla ditta, rischia la reclusione e il risarcimento del danno.
Non solo, quando si effettuano i lavori e le ristrutturazioni in casa bisogna conoscere bene il valore legale del preventivo della ditta per evitare brutte sorprese. Molti pensano che una volta emesso il preventivo la ditta, che esegue i lavori, rimanga vincolata a quelle spese. Molti credono che se la ditta spende di più rispetto a quanto previsto con il preventivo non possa aumentare le spese per il proprietario. In realtà, le cose non stanno proprio così. A spiegarlo è la Cassazione, con la sentenza 10891 del 2017.
In caso di lavori o ristrutturazioni in casa pochi sanno che il proprietario deve pagare alla ditta queste spese anche oltre il preventivo
Il caso era quello di un soggetto che affidava dei lavori per la ristrutturazione di casa ad una ditta. Questa gli presentava un certo preventivo. Durante i lavori, però, si presentavano delle difficoltà e la ditta doveva sostenere ulteriori spese. Il costo finale dei lavori era notevolmente superiore rispetto a quanto stimato con il preventivo. Il proprietario di casa decideva, quindi, di non pagare i lavori e rivolgersi al giudice. Proprio lamentando la difformità tra il preventivo e il costo finale.
Secondo la Corte la ditta, in base all’articolo 1176 codice civile, deve effettuare lavori e ristrutturazioni a regola d’arte e con diligenza. Questo comporta che se durante l’esecuzione dei lavori ci si accorge che occorre sostenere ulteriori spese per completare i l progetto, la ditta deve eseguirle. Infatti, senza tali opere il suo lavoro non potrebbe considerarsi effettuato a regola d’arte e con diligenza. Questo vale anche nel caso in cui il preventivo non prevedeva queste spese ulteriori. Il proprietario di casa dovrà, dunque, pagare alla ditta anche queste spese, anche se il preventivo non le prevedeva. Quello che potrà lamentare al giudice, al massimo, è la effettiva necessità di questi interventi ulteriori. Se questi erano davvero necessari il proprietario deve pagarli, anche se appunto non previsti dal preventivo.
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