La guida dell’automobile ci permette di svolgere tutte le nostre attività quotidiane senza perdere un tempo eccessivo nel tragitto. In Italia è possibile prendere la patente di guida dai 18 anni in su, anche se sulla strada troviamo conducenti ben più giovani. Questo è dovuto alla presenza delle mini car e dei motorini che permettono a chi ha compiuto 14 anni di mettersi al volante.
La guida, di per sé, è un’attività piuttosto semplice, ma nasconde moltissime insidie. Le nostre strada infatti sono spesso teatro di incidenti. Ciò risulta in una certa misura inevitabile, essendo la circolazione stradale un’attività intrinsecamente pericolosa. Possiamo però affermare che moltissimi incidenti si potrebbero evitare prestando maggiore attenzione durante la guida. Mantenere la concentrazione è inoltre l’unico modo per evitare multe e altre sanzioni. Tra le tante distrazioni l’utilizzo del cellulare è tra le peggiori, il rischio di causare un incidente per chi utilizza il telefono alla guida è infatti altissimo.
In caso di incidente si può perdere l’intero risarcimento del danno se si tiene questo comportamento imprudente
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Per limitare i sinistri stradali, il Codice della Strada impone diverse regole di comportamento, anche a seconda delle condizioni atmosferiche. Si pensi, ad esempio, all’obbligo di ridurre la velocità in caso di scarsa visibilità dovuta alla nebbia. O anche al divieto di circolare a velocità talmente ridotta da costituire un pericolo per la circolazione.
In generale, l’art. 140 del Codice della Strada obbliga i conducenti a guidare in modo tale da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione stradale. Queste regole di comportamento possono apparire da un lato scontate e dall’altro generiche. In realtà così non è. Dal mancato rispetto di queste regole possono derivare pesanti conseguenze. Si pensi che in caso di incidente si può perdere l’intero risarcimento se si accerta la violazione di queste norme.
La decisione dei giudici
La Corte di Cassazione si è espressa in merito a questo tema con la sentenza n. 15608/2022. I giudici hanno affermato che la condotta imprudente del conducente può escludere il diritto al risarcimento anche in caso di incidente mortale. Infatti, nel valutare la situazione i giudici non devono tenere conto delle conseguenze ma piuttosto della causa del sinistro. Ciò significa che se si dimostra che il conducente ha violato una delle norme di condotta, verrà considerato interamente responsabile anche nel caso in cui intervenga un fattore esterno a concausare l’incidente.
Questo perché i giudici valorizzano il fatto che il sinistro non si sarebbe verificato se il guidatore avesse rispettato le regole previste dal Codice della Strada. Quindi, se il conducente alla guida di una macchina con i pneumatici non a norma, viaggia ad una velocità superiore al limite consentito e, a causa di una buca, perde il controllo del veicolo, sarà ritenuto responsabile del sinistro.
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