In caso di immobile abusivo ereditato, anche da più eredi, in questo modo si può vendere oppure procedere alla divisione ereditaria 

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Può capitare di ricevere in eredità un immobile abusivo. È possibile che, in passato, un nostro parente abbia realizzato un immobile o un lavoro su questo, senza richiedere le necessarie autorizzazioni.
È possibile, allo stesso modo, che anche persone terze abbiano realizzato sul terreno del proprietario dei lavori abusivi. Ad esempio, il comproprietario, il detentore del terreno e così via, abbiano realizzato delle opere su un terreno che non era di loro proprietà. Questo terreno, a seguito dell’apertura dell’eredità, arriva a noi.

Quando ci arriva un immobile abusivo ereditato, si pongono diversi problemi. Intanto, andrebbe capito se è possibile che l’Amministrazione ci invii un ordine di demolizione dell’immobile abusivo. Infatti, noi probabilmente non abbiamo alcuna responsabilità sulla sua abusività, ma ci dobbiamo confrontare con quest’ordine di demolizione.
Il secondo problema riguarda cosa fare di questo immobile. Nel senso che ci si chiede se si possa vendere oppure se si possa sciogliere la comunione ereditaria su questo. Pochi sanno, per altro, che per sciogliere la comunione ereditaria si può procedere anche con strumenti meno conosciuti.

Gli abusi edilizi

In caso di immobile abusivo ereditato, per prima cosa, bisogna dire che è del tutto possibile, e anzi frequente, riceverlo in eredità. Non è possibile vendere o trasferire con atto tra vivi un immobile abusivo, ma è del tutto possibile riceverlo in eredità.
Per prima cosa la giurisprudenza ha spesso affermato che agli eredi non si trasmettono le sanzioni amministrative per gli abusi edilizi. Questo perché in Italia abbiamo il principio della personalità della responsabilità, per cui dell’abuso risponde chi lo ha commesso.

La Cassazione, invece, ha detto che l’ordine di demolizione inviato agli eredi dall’Amministrazione è legittimo e va eseguito. Infatti, la demolizione non è una sanzione, ma una misura, chiamata ripristinatoria, cioè, non serve a punire, bensì a recuperare l’ordine urbanistico.

In caso di immobile abusivo ereditato, anche da più eredi, in questo modo si può vendere oppure procedere alla divisione ereditaria

Con un’importante sentenza, la 25021/2019, la Cassazione ha spiegato come gli eredi possano vendere o sciogliere la comunione ereditaria su un immobile abusivo. Come detto, infatti, la Legge vieta di vendere o trasferire con atto tra vivi, un immobile abusivo.
La divisione ereditaria per la Cassazione è un atto tra vivi e, dunque, non si può fare su un immobile abusivo, anche se ereditato. Questo perché nemmeno il precedente proprietario, che ha compiuto l’abuso edilizio, avrebbe potuto venderlo o dividerlo.

La Cassazione, allora, spiega che gli eredi possono fare 2 cose per vendere o dividere tra loro l’immobile abusivo ereditato. Per prima cosa possono sanare l’abuso edilizio. In alcuni casi è, infatti, possibile chiedere un permesso in sanatoria e, se ottenuto, questo comporta che l’opera realizzata non sia più abusiva.
Il secondo metodo proposto dalla Cassazione è quello di eliminare materialmente l’abuso edilizio. Secondo i giudici, cioè, se gli eredi eliminano fisicamente il lavoro effettuato senza permesso, tolgono il carattere dell’abusività dall’intero immobile. Entrambi questi metodi eliminano l’abusività dall’immobile e lo rendono di nuovo commerciabile.

Approfondimento

In questo modo è possibile trasferire una casa o un immobile gratuitamente senza utilizzare donazione e testamento

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