Non è certo confortante sapere che potrebbero arrivare riduzioni di stipendio proprio in un momento già così critico come quello attuale. Un’eventuale diminuzione dell’importo mensile che solitamente si percepisce potrebbe creano molte difficoltà. E ciò vale soprattutto per i contribuenti che hanno figli da mantenere e da sostenere nel percorso di istruzione. Inoltre sono sempre più numerosi i lavoratori che incontrano difficoltà a conciliare gli impegni professionali e quelli familiari.
Talvolta nascono all’improvviso situazioni impreviste che costringono ad assentarsi dal luogo di lavoro. A seconda delle circostanze si potrebbe pertanto aver bisogno di qualche ora di permesso o di diversi giorni. Con l’avanzare dell’età potrebbe anche sorgere qualche problema di salute e la necessità di sottoporsi a terapie e trattamenti sanitari. A tal proposito meglio sapere a quanti giorni di malattia ha diritto in un anno un lavoratore.
Altrettanto utile capire in quale misura il periodo di congedo lavorativo possa avere conseguenze sulla retribuzione mensile. Si tenga conto che sono in arrivo tagli sulle buste paga di questi dipendenti e autonomi iscritti all’INPS o alla Gestione separata entro marzo 2022. Chi infatti ha bisogno di permessi lavorativi potrebbe subire decurtazioni di un certo rilievo. Non tutti i contratti infatti prevedono un’indennità durante il periodo di congedo. Resta comunque fermo il diritto alla conservazione posto di lavoro. Allo stesso ricordiamo che anche chi non ha la Legge 104 in alcuni casi può richiedere 30 giorni di permessi retribuiti.
In arrivo tagli sulle buste paga di questi dipendenti e autonomi iscritti all’INPS o alla Gestione separata entro marzo
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Salvo ulteriori proroghe dello stato di emergenza, almeno fino a marzo 2022 sarà possibile richiedere il congedo parentale. Tale beneficio spetta a lavoratori con figli minori di 14 anni o di età compresa fra 14 e 16 anni a specifiche condizioni. È difatti necessario che il figlio risulti positivo al Covid o sia in quarantena o sia in DAD a causa dell’interruzione delle lezioni in presenza.
Potranno fruire del congedo i dipendenti e gli iscritti alla Gestione separata oltre agli autonomi come commercianti, imprenditori, artigiani, operai ecc. Pur tuttavia solo ai dipendenti con figli di età inferiore a 14 anni l’Ente previdenziale riconosce un’indennità pari alla metà dello stipendio.
In base alle disposizioni del Decreto legislativo 146/2021 infatti non è previsto alcun contributo economico per chi ha figli dai 14 ai 16 anni e necessita di giorni di permesso. Ne consegue che i genitori che dovranno rimanere a casa per tali motivi riceveranno buste paga più leggere. E ciò vale anzitutto per tutti i lavoratori che non hanno diritto all’indennità cui non verrà corrisposta neanche il 50% della retribuzione mensile.
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