Ancora allo studio al Governo la conversione in Legge del Decreto Sostegni bis che potrebbe contenere importanti novità. Infatti, è probabile che sia in arrivo la cancellazione dell’acconto IMU con rimborso per chi ha già pagato. La cancellazione dell’acconto IMU 2021 non riguarderà tutti, ma una particolare platea di beneficiari.
In arrivo la cancellazione dell’acconto IMU con rimborso per chi ha già pagato
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La cancellazione dell’acconto IMU con scadenza 16 giugno riguarda i titolari di immobili che sono vincolati dal blocco degli sfratti.
In un precedente articolo abbiamo documentato la grave situazione che colpisce i proprietari di immobili. Nello specifico abbiamo illustrato la situazione dei proprietari costretti dall’Agenzia delle Entrate a pagare le tasse su canoni non percepiti.
Il Governo cerca di rimediare a questa situazione con la cancellazione del primo acconto IMU. Ma i termini ormai sono scaduti, molti i contribuenti per non pagare more o sanzioni, ieri hanno effettuato il pagamento.
Ma visto il ritardo nella pubblicazione, i contribuenti che hanno versato il primo acconto alla scadenza, potranno chiedere il rimborso. Il provvedimento dovrà contenere anche le disposizione di come fare domanda di rimborso del versamento effettuato alla scadenza.
Il rimborso interesserà solo i proprietari che hanno lo sfratto bloccato.
Blocco sfratti congelato dall’inizio della pandemia
Ricordiamo che il blocco degli sfratti è congelato dall’inizio della pandemia Covid. Nello specifico il blocco è strutturato in tre tempi:
a) ripartono dal primo luglio 2021 i procedimenti esecutivi prima del 28 febbraio 2020;
b) ripartono dal primo ottobre 2021 i procedimenti esecutivi dal 28 febbraio al 30 settembre 2020;
c) infine, dal primo gennaio 2022 ripartono i procedimenti esecutivi dal primo ottobre 2020 al 30 giugno 2021.
Secondo una stima, la cancellazione della prima rata IMU costerebbe alle casse del Governo circa 50 milioni di euro. Nel frattempo, un altro problema investe le imprese che si accingono a chiedere la proroga delle moratorie. Infatti, hanno timore di essere segnalate alla Centrale Rischi.
Purtroppo, sull’argomento c’è poca chiarezza, inoltre, le banche sono tenute a valutare le singole situazione. La mancanza di una norma chiara incute giustificate preoccupazioni. Si attendono chiarimenti dall’ABI e dall’Agenzia delle Entrate su tale aspetto.