Il bonus sarà più lauto per i lavoratori a part time rispetto a tutti gli altri lavoratori, ammontando a 550 euro. Anche in questo caso, si tratta di un bonus una tantum, che verrà pagato una sola volta. Tuttavia, per questa misura non basterà un decreto attuativo interministeriale ma sarà necessaria una vera e propria legge. In attesa che diventi operativo, vediamo a chi si rivolge in concreto e come lo si potrà ottenere. I destinatari del bonus sono i lavoratori con contratto part-time ciclico. Si tratta di un contratto, a tempo parziale, caratterizzato da particolari modalità di svolgimento. Nella specie, il dipendente lavorerà soltanto in alcuni periodi dell’anno, mentre in altri resterà a casa. La tutela accordata a questa categoria di lavoratori non è stata sempre soddisfacente.
Le maggori tutele previste
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Già con la Legge di Bilancio 2021 si è intervenuti per assicurare a questi lavoratori una maggiore tutela. Infatti, gli si è riconosciuto lo stesso trattamento contributivo previsto per gli impiegati con contratto part-time di tipo orizzontale. Ma vediamo, in cosa consiste detta tutela. Ebbene, alla stregua di essa, tutti i periodi dell’anno, compresi quelli di sosta lavorativa, sverranno considerati ai fini dell’anzianità contributiva. Inoltre, grazie alla Legge di Bilancio 2022, sono stati stanziati 30 milioni di euro per assicurare il bonus in discorso a questi lavoratori. Quindi, è in arrivo il bonus 550 euro per i lavoratori part time per il 2022 e il 2023. Il provvedimento da emanare dovrà definire i requisiti e le modalità di erogazione. Al momento, si sa solo che sarà rivolto ai lavoratori a tempo parziale, di tipo verticale e ciclico. Essi, non devono avere altri rapporti di lavoro subordinato e non devono essere titolari di pensione o percettori di Naspi.
In arrivo il bonus 550 euro per i lavoratori part time ma vediamo chi lo riceverà, come ottenerlo e quando
Ai fini del bonus verrà preso come riferimento il contratto di lavoro del 2021. In questo periodo, i lavoratori devono aver accumulato periodi non interamente lavorati, da un minimo di 7 a un massimo di 20 settimane. Infine, la circostanza che servirà una legge e, non un decreto, a rendere operativo il bonus, potrebbe richiedere tempi lunghi. Tuttavia, il Ministero del Lavoro e l’INPS stanno già lavorando per la stesura della proposta normativa. Si sta cercando di predisporre la misura per una platea più ampia possibile di destinatari. È probabile che l’approvazione definitiva possa errivare già dopo l’estate.
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