Sono in arrivo i tagli alle pensioni per effetto del coronavirus. A pagare di più saranno i lavoratori che accederanno alla pensione nei prossimi due anni. La notizia non giunge del tutto inaspettata per i contribuenti italiani che già da settimane temevano la riduzione dell’assegno pensionistico. I lavoratori che andranno in pensione nel 2021 non potranno ricevere alcuna agevolazione, subiranno anzi un taglio del rateo mensile. Oltre ai dissesti finanziari che l’epidemia di Covid-19 ha causato, ci sono almeno altre 3 ragioni che determineranno il calo delle pensioni.
Il mese scorso abbiamo risposto ai lettori allarmati che ci chiedevano se “Anche le pensioni inferiori a 1500 euro verrano tagliate?”. Adesso non possiamo nascondere che sono in arrivo i tagli alle pensioni per effetto del coronavirus. Sebbene occorra sottolineare che il drastico calo delle attività produttive e lavorative non è l’unico elemento responsabile dell’aggressione all’assegno dei pensionati.
Le pensioni dei contribuenti italiani potrebbero arrivare a perdere il 5,5% dell’ammontare complessivo per la combinazione di più variabili sfavorevoli. Si consideri anzitutto che i coefficienti di trasformazione subiranno una revisione a partire dal 1° gennaio 2021.
In arrivo i tagli alle pensioni per effetto del coronavirus
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L’Inps ha stabilito infatti di ricorre al metodo contributivo a partire dal 1° gennaio 2021 e ciò comporterà una riduzione dell’importo pensionistico. Con il sistema contributivo che la Legge Dini ha introdotto nel 1995 il rateo della pensione si ottiene “moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione”. Il lavoratore che rientra nel sistema di calcolo retributivo ha margini di perdita nettamente inferiori.
A penalizzare i lavoratori che andranno in pensione nel 2021 interviene anche il calo del Pil che avrà un precipitato negativo a lungo termine. A ciò si aggiungano gli eventuali periodi di disoccupazione che il lavoratore ha dovuto patire a causa del blocco delle attività lavorative. Il Sole 24 ore ha condotto uno studio che ha valutato l’effetto negativo sul rateo pensionistico di tre variabili. Sommando il calo del Pil, l’impatto di un semestre di disoccupazione e la revisione del coefficiente di trasformazione le pensioni subiranno una perdita del 5,5%.