In aggiunta alle pensioni di reversibilità possono arrivare subito altri pagamenti chiedendo gratuitamente all’INPS questo regime contributivo

INPS

I superstiti che percepiscono la pensione del defunto hanno talvolta la possibilità di ricevere importi più alti. Chi possiede alcuni particolari requisiti anagrafici, reddituali o assicurativi potrebbe infatti godere di ulteriori prestazioni economiche. Nella maggior parte dei casi tuttavia è necessario che sia l’interessato ad inviare un’apposita richiesta per ottenere somme aggiuntive.

Non sempre infatti si ottiene di ufficio in modo automatico il riconoscimento di una misura o di un’integrazione. Già dal primo del mese successivo però i titolari di pensione dai 67 anni in su possono ottenere ratei più alti inviando una  domanda. Chi ha difficoltà a reperire informazioni aggiornate potrebbe rivolgersi al CAF o al Patronato in modo da non perdere il diritto ad eventuali aumenti.

Potrebbe infatti accadere che in aggiunta alle pensioni di reversibilità il coniuge superstite riceva anche altre quote previdenziali. Gli assegni mensili potrebbero infatti aumentare per i contribuenti che presentano disagio economico. Non è un caso che le vedove che percepiscono la reversibilità abbiano comunque diritto ad ulteriori 655 euro se non superano particolari soglie reddituali. Così come l’ammontare delle spettanze potrebbe ridursi se la vedova ancora lavora o percepisce già la pensione.

In modo simile spettano degli importi più alti ogni mese se il defunto ha versato contributi presso un’altra cassa previdenziale. Non è raro infatti per un lavoratore aver avuto una carriera discontinua. Per i primi anni potrebbe infatti aver pagato la contribuzione presso una gestione assicurativa diversa da quella che eroga la pensione.

In aggiunta alle pensioni di reversibilità possono arrivare subito altri pagamenti chiedendo gratuitamente all’INPS questo regime contributivo

Il lavoratore a cui risultano accreditati periodi di contribuzione in diverse casse può utilizzare il regime di cumulo. In base a quanto disciplina il Decreto legislativo 232/2016 è possibile cumulare l’anzianità contributiva versata in più gestioni. Oltre alla totalizzazione e alla ricongiunzione onerosa si può infatti ricorrere al cumulo per recuperare precedenti periodi di contribuzione. A differenza della ricongiunzione che comporta l’esborso di denaro, il cumulo consente la somma dei contributi a titolo gratuito.

Per ottenere l’avvio del regime di cumulo occorre però che il pensionato o il superstite titolare di reversibilità inoltri richiesta all’INPS. Ciò perché sarà l’Ente previdenziale a farsi carico dei pagamenti aggiuntivi chiedendo le quote alle altre gestioni assicurative. Il coniuge superstite che chiede si rivolge all’INPS per tale misura potrà ricevere una somma supplementare derivante dai versamenti effettuati nelle altre gestioni.

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