Lo scorso weekend è stato molto importante per le coste e il mare d’Italia grazie alle iniziative Spiagge e Fondali Puliti di Legambiente. Si sono tenuti più di 70 eventi tramite cui monitorare e pulire le coste italiane colpite dal problema dei rifiuti da smaltire. L’emergenza rifiuti è stata ribadita anche grazie all’Indagine Beach Litter 2022, una delle campagne ambientaliste più grandi e importanti nel nostro territorio nazionale. È sconfortante la registrazione della media di 843 rifiuti per ogni 100 metri di spiaggia, di cui un 84% è fatto di plastica, soprattutto oggetti monouso. L’impegno è sempre teso a conservare l’enorme patrimonio naturale che l’Italia si ritrova in dote e che spesso è impossibile da tutelare.
In 7 isole italiane possiamo trovare una natura bellissima ma non incontaminata e la lotta alla plastica da alcuni anni si è fatta serrata. Ma siamo solo all’inizio. Alle isole Tremiti il progetto Plastic Free Island è stato avviato un anno fa con l’obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti nell’isola.
Le prime mosse
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Ridurre la diffusione dei rifiuti marini è fondamentale per dare respiro a queste aree così delicate. Sia i turisti che coloro che decidono di fare investimenti immobiliari devono sentirsi coinvolti. Ora che la stagione estiva sta per ricominciare, l’invasione dei rifiuti in microplastica preoccupa non poco. Le correnti e l’acqua che i fiumi riversano in mare portano sulle coste un numero incredibile di detriti che vengono ingoiati dagli animali marini. Le isole Tremiti stanno soffrendo per questo problema che rischia di contaminare il cibo attraverso la catena alimentare.
Lampedusa e Linosa hanno detto stop ai prodotti monouso che non siano biodegradabili. Questo dovrebbe facilitare la raccolta differenziata e limitare l’inquinamento di uno dei posti più spettacolari della penisola e di una delle faune marine più ricche e sotto pressione. Il divieto è datato 2018 e l’obiettivo è quello di creare isole sostenibili in cui il turismo sia effettivamente una risorsa.
In 7 isole italiane possiamo trovare acque smeraldine e fondali incantati ma l’inquinamento dovuto alla plastica rimane un problema
Il ritrovamento di un sacchetto di patatine del 1983 ha scatenato un putiferio nell’isola di Capri. L’indignazione del web e degli ambientalisti era scontata, ma la riflessione sullo stato di salute delle nostre coste, sulla gravità del problema rifiuti e sul futuro del Pianeta è amara. Il golfo di Napoli dovrebbe essere un fiore all’occhiello della Nazione. Questa minaccia fa paura a tutti. I percorsi formativi di Legambiente cercano di far comprendere come limitare l’utilizzo della plastica sia fondamentale al giorno d’oggi.
Alla fine dello scorso anno, Ischia e Procida hanno organizzato con la collaborazione del Ministero per la Transizione Ecologica un seminario per la campagna di sensibilizzazione Pa Plastic Free. La campagna aveva come obiettivo quello di avvicinare le amministrazioni locali all’attuazione della Strategia Europea per la gestione della plastica nell’economia circolare. Il mare italiano è considerato tra i più belli del Mondo. L’impegno deve essere quello della tutela, per lasciare alla bellezza lo spazio che merita.
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