Non conosciamo il futuro dei mercati finanziari, però forse siamo all’apice del rialzo sul fronte dei rendimenti sul reddito fisso. È difficile immaginare, infatti, che si possa andare molto oltre certe soglie senza mettere a repentaglio la solidità dell’emittente. In parole semplici, se la spesa per interessi sale alle stelle allora il rischio che il debitore fallisca non è più solo “una possibile opzione”.
Ora concentriamoci su due tipici prodotti del reddito fisso e ipotizziamo di voler investire al meglio un medio-piccolo capitale. Ad esempio, in 18 mesi quanto rendono 8.000 euro vincolati al 4% sul libretto delle Poste rispetto a un BTP pari durata?
Il nuovo interesse al 4,00% per chi vincola i soldi sul libretto postale Smart
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Da mercoledì 15 CDP ha innalzato al 4,00% gli interessi annui lordi a scadenza sugli accantonamenti (sulla nuova liquidità) aperti sul libretto postale Smart. Si tratta dell’opportunità data dall’emittente, Cassa Depositi e Prestiti, di ottenere maggiori interessi a scadenza sulle somme accantonate.
Tuttavia, a onor del vero le offerte Supersmart oggi disponibili sono 3, di cui una riguarda appunto l’offerta Premium. Essa prevede anzitutto l’essere titolari di un libretto di risparmio postale, ed è un requisito in comune con le altre due offerte. Poi c’è che la durata dell’accantonamento è di 540 giorni, 18 mesi, e che soprattutto deve trattarsi di nuova liquidità come abbiamo già illustrato.
Invece l’offerta Supersmart 360 giorni non prevede condizioni particolari tranne, ovviamente, l’apertura dell’accantonamento e l’attesa del termine. A scadenza si ottiene un tasso annuo lordo del 2,50%. Infine c’è l’offerta Supersmart Pensione 364 giorni che a scadenza paga il 3,50% annuo lordo.
Tranne le spese fiscali (ritenuta al 26% e imposta idi bollo come e quando previsto per Legge), poi questi strumenti non hanno alcun costo di gestione.
Il titolo di Stato a 18 mesi
Anche per i bond, corporate e sovereign, si può dire che sia stato un anno relativamente buono. I rendimenti offerti si sono adeguati nel tempo al maggior costo della vita e al rialzo dei tassi BCE. Certo, i rendimenti reali attuali (al netto di tasse, spese ed inflazione) non sempre sono positivi. Tuttavia, investendo in ottica pluriennale e con una cedola robusta (in alcuni casi anche all’8,25%) di base il bilancio finale forse potrebbe mutare notevolmente.
Consideriamo il BTP con ISIN IT0005327306, con cedola a tasso fisso all’1,45% e scadenza al 15 maggio 2025 (anni residui: 1,49). Grazie all’attuale prezzo sotto cento a 97,17 centesimi si ha che il rendimento netto è del 3% circa. Le future date stacco cedola saranno quelle del 15 maggio e 15 novembre 2024 e quella del 15 maggio 2025, quando avverrà il rimborso del valore nominale.
In 18 mesi quanto rendono 8.000 euro vincolati al 4% sul libretto delle Poste rispetto a un BTP pari durata?
Bond o offerta Supersmart Premium, cosa converrebbe di più? Difficile dare una risposta secca giacché pro e contro in un certo senso si bilanciano.
Sul fronte Fisco, la ritenuta è maggiore sul vincolo alle Poste (26% contro il 12,50% del BTP) mentre l’imposta di bollo li colpisce entrambi. Sul titolo di Stato poi ci sono le commissioni bancarie e le eventuali spese sul dossier titoli. Pertanto i rendimenti netti possono dirsi quasi equivalenti, decimale più decimale meno. In soldoni, 8mila € in 18 mesi produrrebbero circa 350 € al netto delle sole e rispettive ritenute fiscali.
Una differenza la può fare invece il “quando” arriverebbero gli interessi. Alle Poste tutti a scadenza, con il BTP ogni 6 mesi. Ancora, l’offerta Supersmart garantisce il capitale nominale anche in caso di svincolo anticipato, mentre per il BTP tutto dipende dai corsi di mercato. Infine vanno considerate le condizioni di base previste dall’emittente per poter sottoscrivere l’uno o l’altro prodotto di specie.
È solo dalla ponderazione di tutti questi “piccoli dettagli” che se ne può ricavare la scelta finale.