Ormai le anticipazioni si susseguono sempre più: Imu e Tari sospese a sostegno delle attività produttive? Quasi sicuramente sì, manca solo l’ufficialità ma la direzione verso cui si muove il Governo è tracciata. La crisi che ha colpito le attività produttive nel mese di marzo ha lasciato infatti il segno: incassi scarsi o nulli malgrado i costi fissi siano rimasti invariati. Basta indagare sullo “stato di salute” delle casse aziendali di artigiani, commercianti, piccole aziende personali o familiari. A tal fine Il Governo nel prossimo decreto di aprile punterà a rafforzare i meccanismi di garanzie alla loro liquidità con Cdp e l’intero universo bancario. Il fine sarebbe quello di accrescere notevolmente il monte di garanzie offerte e così ridurre il livello di discrezionalità nella concessione dei prestiti alle aziende.
Le coperture allo studio e alla base della misura
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La piccola, piccolissima e media impresa necessitano di aiuto immediato. Sicuramente Imu e Tari sospese a sostegno delle attività produttive saranno le prime concrete risposte. Le cui naturali scadenze sarebbero state per entrambe – in un periodo ordinario – quelle del prossimo 16 giugno. Lo stop in questione potrebbe arrivare fino all’autunno: si discute se fino al 30 settembre o 30 novembre, per ora non vi è certezza. In ogni caso si tratterebbe di proroghe che si andrebbero a sommare a quelle previste per il versamento dell’Iva, dei contributi, delle ritenute e delle cartelle fiscali.
In merito alle coperture, l’idea a Roma è quella di un meccanismo che permetta agli enti locali di sospendere le due imposte e altri tributi locali fino a novembre. O prima, se del caso. In cambio giungerebbe a loro un prestito erogato da Cdp e sostenuto dalla garanzia statale.
Il credito d’imposta del 60% sull’affitto del locale
In linea generale quindi l’orientamento del legislatore è quello di dare quanto più sostegno possibile agli imprenditori tutti, per evitarne l’implosione. Imu e Tari sospese a sostegno delle attività produttive? Possiamo dire “nì”, ossia c’è il sì ufficioso e si attende quanto prima quello ufficiale. Sempre a sostegno degli autonomi si sta cercando di ampliare l’attuale platea di chi potrà optare per l’accesso al credito d’imposta del 60% dell’affitto. Ovviamente di quello rivolto al locale principale eletto a sede della propria attività. Probabilmente nella nuova misura troveranno accoglimento coloro svolgano attività di albergatore e tour operator.