La situazione analizzata da ProiezionidiBorsa è relativa al deficit finanziario del nostro amato Paese. Il rapporto Debito/PIL inizia ad essere preoccupante. All’idea l’idea di un’imposta patrimoniale sul conto corrente, anche il vertice INPS è d’accordo.
Purtroppo, l’ipotesi, è sempre più concreta ed è diretta derivazione dell’aumento del debito pubblico ormai al 160%. L’emergenza sanitaria, ha inoltre imposto l’adozione di nuove misure in disavanzo onde sostenere la spesa sanitaria e il sostentamento di tutta la popolazione attiva. Le ultime manovre hanno incrementato la spesa di 30 miliardi, ma oltre non sembra più sostenibile il disavanzo.
La patrimoniale intesa quale gesto solidale
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Il presupposto di applicazione dell’imposta è il possesso diretto di un patrimonio. Nel 1992 il Governo Amato decise all’improvviso di applicare una patrimoniale. Gli Italiani, al pari di uno schiaffo che si riceve in uno stato semi addormentato, l’hanno vissuta e tramandata come un trauma.
In realtà la ratio impositiva trova fondamento nella redistribuzione della ricchezza. Come avrebbe detto anni dopo qualche altro politico alle prese con il finanziamento della spesa corrente, si tratta di un “contributo di solidarietà”.
E all’idea di un’imposta patrimoniale sul conto corrente, anche il vertice INPS è d’accordo. In effetti, ad una trasmissione televisiva, il Presidente dell’INPS alla richiesta in questione, ha senza dubbio affermato di essere favorevole alla patrimoniale e a un sistema fiscale più equo. D’altronde, sulla stessa lunghezza d’onda, si è rivelato l’ex Ministro delle Finanze Visco. In una intervista radio ha confermato che “tutti” la vedrebbero di buon occhio e che un sistema basato sul patrimonio potrebbe essere adeguato in questo momento.
Il Governo e il Parlamento ci ragionano
Difatti il Presidente del Consiglio ha da poco partecipato al vertice Italia/Spagna nel quale sembra sia nato un patto, un “vincolo mediterraneo” che unisce due terre simili.
Ma attenzione alle similitudini, in quanto il Governo spagnolo ha da poco avviato il processo per l’introduzione di una tassa patrimoniale dell’1% per i patrimoni superiori a dieci milioni di euro.
In Italia, invece, la discussione in Parlamento verte sul numero di italiani con patrimoni oltre dieci milioni di euro. Sarebbero qualcosa in più di 2.000 persone. Si pensa quindi, ad un’aliquota che parte da 0,5% e arriva a 2% per patrimoni oltre cinquanta milioni di euro. Calcolano, in tal modo, di far recuperare alle casse italiane 18 miliardi di euro.
Pertanto, se all’idea di un’imposta patrimoniale sul conto corrente, anche il vertice INPS è d’accordo, è chiaro che i pensionati potranno dormire sereni. Anzi, al contempo, si propone di togliere le piccole patrimoniali come bolli e IMU seconda casa.
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