Impatto devastante dei tassi di interesse sul mercato immobiliare di nuovo in crisi, ecco se è un buon momento comprare

Mercato immobiliare abitazioni-Foto da imagoeconomica

Il comparto immobiliare sta conoscendo un momento di forte crisi. Un primo campanello d’allarme è il calo delle compravendite di case e appartamenti. Nonostante il picco che il mercato immobiliare ha visto alla fine del 2022 e ha chiuso l’anno con ottimismo, ora, pare le cose stiano cambiando.

Nel secondo trimestre del 2023, le compravendite sono calate del 16%, rispetto a quanto rilevato lo scorso anno nel medesimo periodo. Questo rallentamento del mercato è stato rilevato sia nei capoluoghi, con una percentuale pari al – 17%, sia nei comuni più piccoli, con un -15%. Salvo le dovute eccezioni, questi dati non lasciano certo ben sperare. Pare che una delle ragioni fondamentali di questo crollo del mercato risieda nell’impatto devastante dei tassi di interesse. Questi, purtroppo, agiscono in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, anche se al momento paiono essere Bologna ( con un calo del 22,8%) e, Milano, che registra una discesa nella domanda di immobili pari al 17%. Quest’ultimo dato fa particolarmente riflettere. È vero che il capoluogo lombardo è famoso per le locazioni e i prezzi di compravendita esorbitanti, ma è anche sempre il primo a ripartire in termini di compravendite e quotazioni.

Impatto devastante dei tassi di interesse sul mercato immobiliare

Secondo dati ISTAT, che ha analizzato i prezzi degli immobili con destinazione d’uso abitativa, secondo nozioni ricavate dai rogiti, la dinamica dei prezzi delle abitazioni è profondamente cambiata. Gli indici dei prezzi delle abitazioni, nel secondo trimestre dell’anno, sono scesi allo 0,7% rispetto al 5,2% precedente. I prezzi delle case, sempre secondo l’Istat, cescono maggiormente nel Nord Ovest, ma con un tasso molto inferiore rispetto alla rilevazione dello scorso anno nel medesimo periodo. Anche questo è un segnale che ci suggerisce che qualcosa, nel mercato immobiliare, sta scricchiolando.

Perché siamo di fronte a una nuova crisi del mercato immobiliare

La crisi immobiliare è generata da inflazione, rincaro sui mutui, fallimento del Superbonus e, non da ultimo i vincoli di adeguamento UE sul green. Oggi, si stima che con uno stipendio medio di 1.300 euro, non basterebbero 40 anni per avere il potenziale di acquistare un immobile. Il che vuol dire che per molti, l’abitazione non è più un acquisto sostenibile. Il crollo della domanda è anche il motivo fondamentale del crollo dei prezzi delle case.

La difficoltà di accedere a mutui e finanziamenti a causa dell’aumento dei tassi d’interesse

Chi non ha una famiglia abbiente alle spalle e dovrebbe pensare di acquistare un immobile con le sue sole forze economiche, spesso, non ce la fa. Stiamo assistendo a una flessione dei mutui ipotecari dal 51,9% al 41,8%. Questo risulta logico, se si considera che nell’ultimo anni i tassi d’interesse sono più che raddoppiati. Si parla di percentuali che vanno da 1,89% al 4,08% a seconda della durata del mutuo. Chiaro che si tratta di cifre scoraggianti, che mettono i potenziali acquirenti nella condizione di non essere certi di poter rientrare nelle rate.

È un buon momento per comprare casa?

Da un certo punto di vista, il crollo dei prezzi degli immobili, come diretta conseguenza del crollo della domanda, permetterebbe a chi ha già del capitale da investire di portare a termine un buon affare. Mentre, per chi si trova a dover accedere ad un mutuo, il consiglio è quello di attendere tempi migliori.

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