Durante la trasmissione “Che c’è di nuovo” in onda su RAI2, la conduttrice Ilaria D’amico tira fuori le unghie. Al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, chiede cosa farebbe in una situazione analoga a quella di Ischia dove molte abitazioni sono abusive. La risposta stupisce.
Clemente Mastella finisce sulla graticola attizzata da Ilaria D’Amico. La conduttrice di “Che c’è di nuovo” di recente è oggetto di numerose polemiche inerenti i dati Auditel della trasmissione che non superano il 3/3,55% di share. Si tratta di meno di seicentomila telespettatori, quando tutto va per il meglio. Così per cercare di salire la china degli ascolti, la D’Amico ce la sta mettendo tutta. Basti pensare che in studio ospita anche Morgan e Vittorio Sgarbi, nella speranza di poter contare su qualche battibecco. Ma di più cerca di porre domande un pochino più pepate agli ospiti in studio. E il modello “Belve” di Francesca Fragnani traccia la rotta da seguire.
La domanda delle cento pistole
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Così finisce che Ilaria D’Amico graffia Clemente Mastella col quesito incalzante “condono o demolizione”? Questo il quesito spinoso che pone al sindaco, più volte Ministro, oggi simbolo del partito Noi Di Centro, in collegamento dalla sua Benevento. La risposta è ripresa sui social e (in diretta) incassa il pungolo del giornalista Stefano Feltri. “Cosa si fa rispetto ad un’emergenza di un territorio così delicato come Ischia? Le ruspe per una questione di sicurezza devono abbattere a prescindere?” Tuona così Ilaria D’Amico. E Clemente Mastella fornisce delle spiegazioni dove il politichese da Prima Repubblica la fa da padrone. Giunge quindi la chiosa di Feltri, che chiede bianco o nero. Abbattere o condonare?
Ilaria D’Amico graffia Clemente Mastella, e la risposta tra condono o demolizione è chiara
Il leader di Governo locale replica portando l’esempio di una zona della sua città dove pare siano state costruite “abitazioni dove non c’erano le condizioni. E oggi, dice Mastella, che faccio, abbatto? Non ci sono le condizioni. Bisogna rimuovere gli ostacoli, vedere cosa fare per evitare ci sia un’alluvione. Non c’è l’obbligo di abbattere ma di tutelare”. In sostanza, se ad ogni parola corrisponde un significato, Mastella lascia intendere che le case abusive si condonano o, di più, si prevengono le alluvioni.
Ma in che misura si possono prevenire le alluvioni? Ed è possibile agire in pochi mesi? Abbattere, non se ne parla. “Rimuovere gli ostacoli” per il giornalista Feltri, e per molti che seguono l’intervento, si traduce in condono. Quindi le abitazioni rimangono, con tanto di inquilini. Nel frattempo, quel che insegna il caso Ischia è la spinta verso una maggiore vigilanza rispetto all’abusivismo. Ma nel frattempo quel che è fatto, è fatto. Ed è qui la risposta shock di Clemente Mastella, sebbene sia comprensibile la difficoltà della spinosa faccenda.