Il vero punto di forza che rende imbattibile il Buono postale e che adesso lo fa preferire ai BTP

Il vero punto di forza che rende imbattibile il Buono postale

I buoni fruttiferi postali sono uno strumento di investimento offerto dallo Stato italiano e amatissimo dai risparmiatori. In questo articolo scopriremo i 3 veri punti di forza dei Buoni fruttiferi postali. Ma soprattutto riveleremo un quarto aspetto poco conosciuto ma che in questo momento potrebbe fare preferire i Buoni postali ai BTP.

Sicuramente il primo dei principali vantaggi dei Buoni fruttiferi postali è la loro sicurezza. Gli investimenti in Buoni postali sono garantiti dallo Stato italiano, il che significa che gli investitori sono protetti da eventuali rischi di insolvenza dell’emittente. Ciò rende questi titoli uno strumento di investimento quasi privo di rischi, ideale per coloro che cercano un investimento sicuro per i loro soldi.

Buoni fruttiferi per investimenti con varie durate

Un’altra caratteristica vantaggiosa dei Buoni fruttiferi postali è la loro flessibilità. Sono disponibili in diverse durate, che possono variare da 3 a 20 anni. Ciò permette agli investitori di scegliere il periodo di investimento che meglio si adatta alle loro esigenze finanziarie.

Ad esempio, se si sta pianificando un investimento a breve termine, si può optare per un Buono postale con una durata di 3 anni. D’altra parte, se si sta pianificando un investimento a lungo termine, si può optare per un Buono fruttifero con una durata più lunga.

Interessi garantiti ma attenzione al tempo dell’investimento

I titoli delle Poste offrono un tasso di interesse fisso garantito per l’intero periodo di investimento. Ciò significa che gli investitori possono conoscere in anticipo il rendimento del proprio investimento e pianificare di conseguenza. Inoltre, i rendimenti dei Buoni fruttiferi postali hanno una tassazione agevolata sui guadagni (al 12,5%), come le obbligazioni emesse dal Ministero del Tesoro.

Tuttavia occorre anche tenere in considerazione un aspetto da non trascurare. Ogni Buono postale, per maturare degli interessi, deve essere tenuto in portafoglio un certo numero di mesi o anni. Per esempio, il Buono ordinario matura i primi interessi dopo 12 mesi. Se viene venduto prima, non si ha diritto a nessun rendimento. Altro esempio. Il Buono 3×2 matura i primi interessi dopo 3 anni. Se viene venduto prima, addio guadagno.

Il vero punto di forza del Buono fruttifero postale

Il Buono postale presenta un altro interessante vantaggio spesso sottovalutato. Chi lo acquista può richiedere il rimborso in qualsiasi momento e ha la certezza di non perdere neanche un euro. In sostanza, si tratta di una forma di investimento sicuro in cui i soldi sono messi al riparo come in una cassaforte. Le Poste, infatti, garantiscono il completo rimborso del capitale investito, oltre agli interessi maturati, in qualsiasi momento.

Questo rappresenta il vero punto di forza di questo Buono, quello postale, a differenza dei Buoni del Tesoro Poliennali (BTP). Infatti, sebbene i BTP garantiscano sempre un guadagno al momento del rimborso, chi vende prima della scadenza potrebbe subire una perdita in conto capitale. Questa perdita potrebbe non essere compensata dalle cedole incassate.

Ad esempio, chi avesse acquistato nel marzo 2022 il BTP con scadenza a marzo 2032 (ISIN: IT0005094088) lo avrebbe pagato 101 centesimi circa. Ma al momento dell’analisi il suo valore è di circa 82 centesimi. La vendita, in questo momento, comporterebbe quindi una perdita in conto capitale considerevole.

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