Sono mesi che si parla del vaccino per sconfiggere il coronavirus. E durante questo periodo le ricerche sono state molteplici. Scienziati, esperti, medici e ricercatori, si sono messi all’opera dall’inizio della pandemia per scovare un vaccino potente in grado di mettere un freno al Covid-19. E se si pensava che sarebbe stato necessario aspettare almeno un anno, le cose ora potrebbero subire una svolta inaspettata. La multinazionale AstraZeneca, infatti, ha appena concluso i primi accordi per produrre almeno 400 milioni di dosi del potenziale vaccino. La ricerca sta portando a risultati incredibili. Il vaccino anti-Covid sarà distribuito a settembre secondo i ricercatori di Oxford-Pomezia che stanno lavorando sul suo sviluppo.
Dopo la prelazione di 30 milioni di dosi da parte dell’Inghilterra, la compagnia rende noti altri accordi che stanno avvenendo con diversi paesi europei. Lo scopo è quello di fornire il vaccino a livello globale, in modo equo e con un modello no-profit.
Gli USA si uniscono alla ricerca
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Se è vero che il vaccino anti-Covid sarà distribuito a settembre, la pandemia potrebbe essere frenata prima del previsto. Per questo motivo, anche gli USA entrano nella squadra di ricerca di Oxford in collaborazione con l’azienda italiana Irbm di Pomezia. Il governo statunitense ha infatti stanziato più di un miliardo di dollari alla multinazionale AstraZeneca per la ricerca biomedica avanzata alla multinazionale.
La corsa al vaccino
La compagnia si sta impegnando anche con organizzazioni internazionali come l’Alleanza per i vaccini Gavi, l’Organizzazione mondiale della sanità e la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations. Altro partner che sta entrando a far parte della squadra, poi, è il Serum Institute of India. Al momento, sono in corso le sperimentazioni della fase 1 e 2, per testare la sicurezza e l’efficacia del vaccino in Inghilterra. Se i risultati daranno l’effetto sperato, i test inizieranno anche in altri paesi.
AstraZeneca però, per fare chiarezza, ha voluto specificare che non vi è alcuna certezza per il momento sulla riuscita del vaccino e che i test sono ancora in fase di sperimentazione.
Nel frattempo, l’Istituto Spallanzani, sta inseguendo lo stesso obiettivo: sviluppare un vaccino in tempi record. E, come lei, c’è anche la Takis Srl, che da anni lavora nel campo della vaccinazione genetica.
Intanto in Cina
I ricercatori cinesi intanto, hanno identificato un metodo che potrebbe sostituire il vaccino. Si tratta di anticorpi neutralizzanti ottenuti dal plasma. Sarebbero altamente potenti contro il Covid-19 e forse potrebbero rappresentare una cura sicura. Secondo il team di ricercatori guidati da Sunney Xie all’Università di Pechino, potrebbe essere una soluzione vincente. Nonostante ciò, per sviluppare questi anticorpi neutralizzanti, il tempo di attesa potrebbe essere molto lungo. L’unica certezza è che, se la pandemia dovesse tornare in inverno, questa soluzione sarebbe pronta per essere attuata.
Nonostante i progressi a cui stiamo assistendo, dunque, ancora nulla di certo. C’è da ammettere però che si stanno facendo passi da gigante e che forse, questo spiraglio, sta permettendo a tutti noi di sperare un po’ di più.