Siamo ormai nel pieno del 2024, ma in molti si chiedono quali siano state le performance dei titoli azionari di Wall Street nel 2023. Scopriamo quello che è cresciuto maggiormente nel corso dell’anno appena trascorso.
Quando parliamo del mercato azionario americano sentiamo spesso nominare le cosiddette ”magnifiche 7” e cioè Amazon, Alphabet, Apple, Nvidia, Meta, Microsoft, Tesla.
Sono infatti dei titoli noti per la loro elevata capitalizzazione e per le solide performance, nonché per la costante crescita. Tuttavia, il titolo di Wall Street che è cresciuto di più nell’anno appena passato non è nessuno di quelli che abbiamo appena nominato. E ciò nonostante il fatto che Nvidia si stia distinguendo per la sua grande e costante crescita in tempi recenti. Scopriamo invece di quale si tratta e la sua turbolenta storia recente.
Il titolo di Wall Street che è cresciuto di più nel corso dell’anno appena trascorso
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Stiamo parlando di Carvana, un’azienda che si occupa della rivendita di auto usate. Come riporta anche la nota rivista Forbes, la sua crescita è stata di oltre il 1000% a partire dal 1 gennaio 2023. Ecco, quindi, il titolo di Wall Street che è cresciuto di più durante l’anno appena trascorso.
Una cifra incredibile, se paragonata anche alle performance di altri rinomati titoli. Persino il secondo titolo che è cresciuto di più nel corso del 2023 non si avvicina minimamente ad una crescita simile. Infatti, Carvana è cresciuto addirittura il doppio sebbene in passato sia stato sull’orlo della bancarotta.
Una situazione turbolenta
Ebbene sì, quest’improvvisa crescita di Carvana è avvenuta dopo che l’azienda ha scongiurato il rischio di fallimento dovuto all’aumento delle perdite in liquidità.
Adesso, il prezzo delle azioni di Carvana si aggira attorno ai 54 dollari e, nonostante la prodigiosa crescita, è inferiore dell’87% rispetto al picco di 377, raggiunto nell’anno 2021. L’azienda tornerà a raggiungere questi risultati? Non secondo molti analisti, che negano tale possibilità.
Inoltre, al momento non sembra esserci particolare fiducia nei confronti di questo titolo, dal momento in cui circa il 35% delle azioni in circolazione è legato a operazioni che scommettono su un suo calo, stando a quando riporta Forbes.
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