Nell’ultimo decennio l’apertura di innumerevoli ristoranti giapponesi ha infiammato la controversia tra coloro che prediligono la cucina orientale e chi, più tradizionalista, continua ad amare l’ italianissima pizza.
Alla base di questo si inserisce spesso la convinzione che il sushi abbia un minor apporto calorico rispetto alla classica pizza.
Ma il sushi è davvero poco calorico?
È stato dimostrato che, dal punto di vista nutrizionale, un moderato consumo di riso e pesce potrebbe risultare maggiormente equilibrato e salutare rispetto alla pizza.
Sushi e Shashimi: le differenze
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Importante poi introdurre una distinzione, spesso non chiara, tra sushi e sashimi perché, dal punto di vista nutrizionale, la differenza potrebbe essere notevole.
Con il termine sushi non si indica un solo piatto bensì una categoria di piatti che hanno alla base riso lavorato e assemblato insieme a ingredienti più o meno leggeri.
Tra questi rivestono una notevole importanza alghe, maionese, tempura, uova, avocado e pesce crudo, cotto o fritto a seconda della tipologia prescelta.
L’apporto calorico di questa pietanza si ritiene variabile tra le 50 e le 80 calorie a pezzo.
Il sashimi, al contrario, si presenta come un piatto di pesce crudo di differenti tipologie, dal tonno al salmone, tagliato a fettine sottili.
Non essendo lavorato né sottoposto a cottura il sashimi, specialmente per quanto riguarda il salmone, dal punto di vista nutrizionale si mantiene ricco di grassi Omega3: i cosiddetti grassi buoni.
Dal punto di vista dell’apporto calorico si stima che possa variare dalle 30 alle 50 calorie a fetta.
Ma quindi, il sushi è davvero poco calorico? La risposta negativa potrebbe deludere gli appassionati del genere.
In ogni caso, con dovuta attenzione a porzioni e condimenti, è possibile concedersi una cena al ristorante giapponese senza essere assaliti dai sensi di colpa.
E i nostri Lettori, all’interno della disputa tra sushi e pizza, da che parte si schierano?