L’euro e la sterlina sono crollati ai minimi di 20 e 37 anni rispetto al dollaro americano. Tutto questo ha una spiegazione e i sondaggi hanno mostrato che la flessione dell’attività economica nella zona euro e in Gran Bretagna ha accelerato nel corso del mese di settembre. La conseguenza è che le economie dell’Europa e del Regno Unito stanno probabilmente entrando in recessione.
Neanche un aumento dei tassi della FED inferiore a quelle che erano le attese degli operatori di mercato è stato sufficiente a sostenere l’euro.
Quindi, il super dollaro ha affossato l’euro a livelli che non vedeva da 20 anni e le prospettive che emergono dall’analisi grafica non sono proprio rosee per la moneta unica europea.
Le attese dopo che il super dollaro ha affossato l’euro a livelli che non vedeva da 20 anni
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Il 23 settembre la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 0,9684, in ribasso dell’1,58% rispetto alla seduta precedente. La settimana, invece, si è conclusa con un ribasso del 3,31%.
Come va il cambio secondo l’analisi grafica?
Un ribasso così profondo sul cambio euro dollaro non si vedeva da luglio 2022. L’aspetto più inquietante, però, è che con la chiusura del 23 settembre è stato rotto al ribasso l’importantissimo supporto in area 0,9706 (I obiettivo di prezzo). A questo punto, quindi, si potrebbero essere create le condizioni per un’accelerazione ribassista con obiettivo in area 0,9043 (II obiettivo di prezzo).
Solo un immediato recupero del supporto appena rotto potrebbe dare qualche speranza all’euro contro il dollaro. Per una conferma della ripresa rialzista, però, potrebbe essere necessaria una chiusura giornaliera superiore a 1,0023. In questo caso potrebbe essere confermato lo scenario indicato in figura dalla linea tratteggiata.
Una settimana con un ribasso così profondo non si vedeva da marzo 2020. Inoltre, ormai non ci sono più ostacoli lungo il percorso ribassista che porta all’obiettivo più probabile in area 0,9534. Questo livello rappresenta il baluardo oltre il quale le quotazioni potrebbero accelerare fino in area 0,87.
La sua tenuta, invece, potrebbe rappresentare un importante indizio della ripresa dell’euro contro il dollaro.
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