Il sogno della Zanussi sfumato sul più bello: patrimonio italiano negli anni 60, 70 e 80, declino e nuova proprietà internazionale

Elettrodomestici-Foto da imagoeconomica

Azienda produttrice degli elettrodomestici con sede a Pordenone, è stata fondata nel 1916 per diventare leader nazionale del settore nel dopoguerra. Come si è arrivati dall’Officina di Antonio Zanussi fino all’apice e il perché del declino. Una storia italiana.

Antonio Zanussi era proprietario di una ditta specializzata nella riparazione delle stufe a legna. Il suo laboratorio di Pordenone si ampliò e assunse numerosi operati fino agli anni Trenta. Fino alla commercializzazione a livello internazionale della cucina Rex 503 che arrivò a New York.

A portare l’azienda nella modernità degli anni Cinquanta e Sessanta fu Lino Zanussi figlio del fondatore. Gli accordi con la Liquigas e con Agip portarono alla fortuna delle nuove cucine a gas come il modello Rex 401 che si affermò a livello europeo. Nel 1963 l’azienda divenne società per azioni, produceva televisori e aveva sedi in Francia, Germania e Spagna. Fu la politica di acquisizioni aziendali e l’indebitamento che avevano portato la Zanussi in vetta a decretarne il default per via della grave crisi finanziaria della fine degli anni Settanta.

Numeri importanti

Il sogno della Zanussi sfumato sul più bello, da grande potenza a grande occasione per i colossi stranieri che riuscirono ad averla dopo un intervento finanziario interno. I 130 miliardi di lire di debito vennero coperti con 75 miliardi e l’Electrolux svedese fece suo il 49% delle azioni con un investimento di 209 miliardi di lire.

Dal 1995 la Zanussi ha cessato di esistere ma è rimasto il marchio impiegato per la vendita di elettrodomestici fuori dall’Italia e per la produzione di apparecchiature per la ristorazione. Eppure i numeri della Zanussi rimangono nella storia. 1.300 dipendenti nel 1956, 32 modelli di elettrodomestici lanciati nel 1960, 500 milioni di lire di capitalizzazione per diventare società per azioni. Ricerca e visione del futuro sono sempre stati i capisaldi dell’azienda in tutti gli anni in cui l’Italia era in grado di primeggiare a livello industriale e commerciale.

Il sogno della Zanussi sfumato sul più bello a vantaggio della proprietà scandinava

I marchi come la Zanussi hanno fatto parte della cultura del nostro Paese. In particolar modo questo gruppo si dimostrò molto avanti nelle idee riguardanti design, marketing e pubblicità. Fu Fernadel, il Don Camillo di Guareschi, uno dei primi testimonial a comparire durante il Carosello. Fu poi l’attore Paolo Stoppa che diede il viso per il famoso slogan Fatti, non parole. Quella generazione è cresciuta con un sogno che questi marchi hanno alimentato. Quello di vivere in un Paese moderno e progredito.

Ma il lavoro italiano è spesso stato destinato a fare ricche le altre nazioni. Grazie all’acquisizione della Zanussi, l’Electrolux divenne il primo produttore europeo di elettrodomestici. E in seguito ebbe la possibilità di acquisire la Alpeninox primeggiando nel settore della refrigerazione collettiva.

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