Gli italiani concordano sul fatto che il sistema fiscale è come una giungla. Pagare le tasse non è piacevole per nessuno. In questo caso non si mette sotto la lente di ingrandimento il pagamento ma addirittura il sistema nel suo complesso. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate ha sollecitato un cambio di rotta sfruttando proprio il momento di crisi attuale. In una interessante intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, il primo inquilino dell’Agenzia delle Entrate ha apertamente invitato a non farsi sfuggire l’occasione.
L’epidemia paragonata ad una guerra
Indice dei contenuti
Ruffini ritiene che l’emergenza sanitaria che ha prodotto effetti deleteri sia sociali che economici è assimilabile ad una guerra. Corsi e ricorsi storici. Il sistema tributario del nostro Paese si iniziò a pensare sul finire della seconda guerra mondiale. Ripercorrendo quello stesso percorso e traslandolo ai giorni nostri, il sistema fiscale per il dopo coronavirus va rivisto.
I dubbi di Ruffini
Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate ha sostenuto che il nostro sistema fiscale è come una giungla. Ma perché si è spinto a definire così la materia? Le varie Leggi Finanziarie che si sono succedute nel tempo hanno stravolto l’impianto, generando frammentazioni inaudite. Comprendere il sistema fiscale italiano è impossibile. Perciò c’è la necessità di fare la grande riforma del fisco, partendo dalle fondamenta.
Come agire
Ruffini indica anche la strada. La materia fiscale va riunita sotto cinque testi unici. Purtroppo è un campo dove non si conoscono i confini e si spazia troppo mettendo in difficoltà gli stessi esperti. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate svela un particolare: attualmente non si conosce il numero delle leggi in materia fiscale. Se a dirlo è un avvocato tributarista, la politica deve iniziarsi effettivamente a preoccuparsi. Ritornando ai numeri, a quanto pare le leggi in materia fiscale sono circa ottocento.
Fisco trasparente
Dopo le parole di Ernesto Maria Ruffini, l’argomento è diventato inevitabilmente interessante. La UIL è d’accordo sulla semplificazione fiscale al fine di rendere il rapporto tra cittadini e Fisco più trasparente.
La proposta della UIL
Domenico Proietti, segretario confederale della UIL , ha chiesto di elevare a rango costituzionale lo statuto dei diritti dei contribuenti. Inoltre la riforma fiscale deve affrontare il taglio delle tasse a chi le paga, riferendosi ai lavoratori dipendenti e pensionati. Inoltre la lotta all’evasione fiscale. Ogni anno lo Stato perde 110 miliardi di euro. Il sistema fiscale è come una giungla e quindi i furbi riescono a trovare l’escamotage per farla franca.