Quando pensiamo alla Russia pensiamo ai suoi paesaggi sconfinati, alla Piazza Rossa, al Cremlino. In pochi penseranno infatti al tè e agli usi che i russi ne fanno durante il giorno.
Il tè infatti, come in Inghilterra, è uno dei capisaldi della cucina russa. In pochi sanno che attorno al tè ruota tutta una cultura di preparazione che vanta la sua fondazione nei secoli del Rinascimento italiano. Vediamo quindi cos’è il samovar e la cultura del tè in Russia.
Il samovar e la cultura del tè in Russia
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Il tè in Russia, vista la vicinanza con la Cina, è sempre stato il fulcro della convivialità.
Nel corso del XVIII secolo, alcune officine a sud di Mosca cominciarono a produrre particolari bollitori per l’acqua da tè. Venne loro dato il nome di samovar. Sebbene il nome sia russo, ancora non sono chiare le dinamiche che portarono alla nascita di questo strumento casalingo. Secondo alcuni la sua nascita è del tutto russa, visto il nome. Alcuni invece dicono che venga dal Caucaso centrale, ma la sua nascita è ovviamente avvolta nel mistero.
Il samovar e la cultura del tè in Russia sono fondamentali per l’accoglienza dell’ospite. La sacralità del rito del tè infatti è tale, che ogni famiglia ha il suo samovar.
Ma com’è fatto un samovar?
Il samovar ha una forma a “coppa” o a “cratere”, retto da piedini che servono a sollevare la parte che viene scaldata rispetto alla superficie dove si poggia. Il samovar presenta anche un rubinetto da girare per versare l’acqua calda al suo interno.
La parte sul fondo è studiata per permettere all’acqua di bollire. Solitamente la parte inferiore si scalda sulla carbonella o elettricamente. Quest’ultimo modello si è sviluppato solo recentemente nella cultura russa.
Il samovar e la cultura del tè in Russia sono una parte fondamentale anche della letteratura russa. Moltissimi scrittori infatti, del calibro di Tolstoj e Dostoevskij citano infatti l’uso di questo strumento nei loro romanzi.