Alzi la mano chi di fronte a una proposta d’investimento ricevuta non abbia risposto così: “ma quanto si guadagna?”
Niente di più sbagliato, perché il successo di una scelta finanziaria passa per una molteplicità di fattori. Non a caso, infatti, il risparmiatore modello e il contadino condividono quest’abilità che li riempie di frutti d’oro tutto l’anno e li fa arricchire nel tempo.
Quali rischi corrono il buon padre di famiglia e il contadino?
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Un contadino dispone di 5 ettari di fertile terreno e decide che per i prossimi 10 anni non lo coltiverà. È una scelta che sa bene pagherà nel tempo.
Ad esempio un torrente attiguo al campo ne potrebbe rompere gli argini e sottrargli porzioni di terre. Oppure su quel terreno potrebbero prendere il sopravvento rovi, erbacce e sterpaglie. O infine potrebbe accadere che qualche vicino malintenzionato gli “limi” i confini del podere, portandolo ad esempio a 4,7 ettari. Insomma, l’inerzia espone il contadino a una serie di rischi e di costi.
Lo stesso dicasi per chi ad esempio dispone 50mila sul conto e li lascia fermi per 10 anni, pensando “così è più sicuro di non perderli”. Niente di più lontano dalla realtà.
Ipotizzando un’inflazione media annua dell’1% e moltiplicandola per 10 anni, si avrebbe una perdita di potere d’acquisto del 10% del capitale (più o meno).
Inoltre, anche l’intermediario finanziario di turno a cui affida i suoi risparmi gli applicherà costi di gestione. Tralasciamo infine le classiche occasioni mancate, che comunque pesano nell’arco di un decennio.
Analizzandoli bene, il risparmiatore modello e il contadino condividono quest’abilità che li riempie di frutti d’oro tutto l’anno e arricchire nel tempo
Il saggio contadino divide invece quel terreno in 4 parti (esempio) e su di ognuna di essa fa seguire un preciso percorso.
Una porzione la destina a una coltivazione di lunghissimo periodo, ad esempio l’ulivo per l’olio. Due altre a coltivazioni annuali e magari proverà anche a sfruttare due cicli in un solo anno. Poi la 4° parte la destinerà all’orto perché avrà bisogno di cibo tutto l’anno e a seconda delle stagioni.
Alla base di tutto, poi, verserà tanta dedizione e perseveranza, non piangerà nei giorni di pioggia e non farà festa fino all’alba nei giorni di sole.
Non improvviserà mai nulla ma studierà tutto nei particolari e avrà pazienza. L’esperienza gli porta a dire che la programmazione, la diversificazione, il tempo, la cura e non l’ingordigia gli renderanno cibo costante per tutto l’anno.
Il segreto del risparmiatore? Gli basterà semplicemente copiare dal contadino
Ora, al netto di tutte le formule finanziarie, al piccolo risparmiatore basterebbe imitare l’approccio del contadino per assicurarsi due risultati. Primo, probabilmente non diventerà mai milionario; secondo, difficilmente morirà di fame.
Il segreto non sta quindi solo nel quanto si guadagna in questo o quello strumento, ma nel come coltivare nel complesso i risparmi. Sapendo che ignavia e ingordigia di solito fanno fare una brutta fine.
Il risparmiatore modello allora si guarda allo specchio, fa un esame di coscienza e nell’intimo del suo cuore decide che tipo di contadino vuol essere con i suoi soldi. Conservativo? Bilanciato? Moderatamente aggressivo?
Poi passerà all’azione e avrà fiducia nell’opera benevola del tempo e delle scelte di partenza fatte. Al riguardo, presentiamo adesso due spunti-idee di natura operativa. Nell’articolo di cui qui il link indichiamo un’idea impostata sul breve-medio periodo. Mentre in quest’altro articolo esponiamo una strategia di successo per chi intende investire sul medio-lungo termine.
Adesso sappiamo che il risparmiatore modello e il contadino condividono quest’abilità che li riempie di frutti d’oro tutto l’anno e li fa arricchire nel tempo.