Prima di cucinare il riso, molti hanno l’abitudine di lavarlo. Ma questa pratica è giusta o sbagliata? In questo articolo ti spiego cos’è più giusto fare.
Il riso è un alimento molto versatile. Subito dopo la pasta, è il primo piatto tra i più amati dagli italiani. Ne esistono tantissime varietà e si presta per innumerevoli preparazioni. La preparazione che subito viene in mente è il classico risotto. A seconda degli ingredienti aggiunti, le possibilità da realizzare sono pressoché infinite. Si va dal tradizionale risotto giallo con lo zafferano alle varie preparazioni con pesce, carne e verdure. Ingrediente fondamentale per arancini e timballi, in estate, poi, il riso trionfa in tavola con le fresche e coloratissime insalate di riso.
Ci sono gesti che si compiono abitualmente, quasi in maniera automatica perché tramandati da generazioni. Uno di questi è lavare il riso prima di cuocerlo. In molti l’avranno visto fare a mamme e nonne. Ma, effettivamente, è una pratica giusta? Facciamo chiarezza.
Il riso va lavato prima di metterlo a cuocere o no?
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Sciacquare il riso crudo è utile per renderlo più digeribile. Tuttavia, si vanno a perdere alcuni nutrienti importanti come le vitamine B, parte del folato, del ferro, della niacina e della tiamina. Ciò premesso, è bene chiarire che lavare il riso elimina buona parte di amido. In questo modo si ottiene un cereale più morbido, più facile da digerire e che difficilmente scuoce.
Coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo e gastrite dovrebbero quindi adottare questa prassi, specie se l’intenzione è abbinare il riso a carni o insaccati. Pensiamo ad esempio al risotto con la salsiccia o a piatti della tradizione come quella milanese che prevede il risotto giallo con l’ossobuco. Il mix di amido e proteine animali genera nello stomaco una forte acidità, causa principale del reflusso.
Molto dipende anche dai tipi di cottura e dalle varietà
Se si vuole preparare un bel risotto cremoso, allora sarebbe bene evitare il risciacquo precottura, in quanto l’amido del riso è fondamentale per la mantecatura e per conferirgli quella tipica e golosa cremosità. Niente prelavaggio dunque neppure per budini di riso e porridge. Al contrario, se si ha intenzione di preparare insalate estive, riso al salto e sushi, allora è bene procedere con il lavaggio.
Per quanto poi riguarda le tipologie di riso, il lavaggio è consigliato con Basmati, Jasmine, riso rosso, riso nero e riso thai. Sarebbe invece meglio evitare di lavare l’Arborio, il riso Roma e il Carnaroli.
Lavare il riso ha anche altri vantaggi
Oltre a tutto quanto appena detto, è bene anche ricordare che lavare il riso prima di cuocerlo è utile per motivi di salute. Si vanno infatti ad eliminare eventuali metalli pesanti e sostanze contaminanti, quali piombo, arsenico, cadmio… Così come anche sporco, detriti, insetti e sostanze chimiche.
Dunque: il riso va lavato prima di metterlo a cuocere? A questo domanda non c’è quindi una risposta univoca. Come s’è visto, infatti, il tutto dipende da svariati fattori. A ogni modo, per lavare il riso, basta versarlo in una ciotola e coprirlo completamente d’acqua fredda e, con le mani, smuovere i chicchi. Fatto ciò, scolarlo in un colino a maglie fini e fargli scorrere sopra l’acqua corrente fino a quando l’acqua di uscita non risulterà limpida.